La compensazione dei debiti con la pubblica amministrazione

 Le aziende sentono, in modo particolare in questo periodo, l’esigenza di poter incassare i propri crediti che detengono con l’amministrazione pubblica tanto che il Governo Monti ha deciso di definire i cosiddetti decreti certificazione; infatti, questi attuano l’obbligo per tutti gli enti della pubblica  amministrazione a certificare gli eventuali crediti vantati dalle imprese, per  somministrazioni, forniture e appalti.

Secondo le indicazioni offerte dal Governo, la certificazione si ottiene mandando un semplice modulo standard all’ente  debitore: il modulo è già allegato al decreto, scaricabile subito da internet,  compilabile anche on line.

Aumenti aliquote INPS per i professionisti senza cassa

 È piuttosto netta l’opposizione dei professionisti senza cassa (gestione separata) contro la potenziale crescita delle aliquote sui contributi previdenziali INPS. Il disegno di legge di riforma del lavoro prevede infatti che l’aliquota dei co.co.pro. e delle partite IVA crescerà gradualmente dall’attuale soglia dei 27 punti percentuali ai futuri 33 punti percentuali, con approdo definitivo al 2018.

“Un aumento” – si legge nel commento di Giuseppe Lupoi, presidente del Colpa, Coordinamento delle libere associazioni professionali – “ingiustificato e iniquo, che rema contro i presupposti di crescita del governo e marca ancor di più la profonda diseguaglianza di trattamento dei lavoratori all’interno del mercato del lavoro italiano”.

Aziende italiane: tasse troppo alte

Le aziende italiane pagano molte tasse, forse troppe se rapportate ad esempio ad altri paesi come la Spagna; nello studio “Imposizione societaria – regimi fiscali a confronto” viene specificato:

L’imposizione fiscale complessiva in rapporto al reddito imponibile (effective tax rate) è decisamente superiore in Italia (58%) rispetto alla Germania (43%), al Regno Unito (40%) e alla Spagna (29%). Di poco diversa la situazione della Francia, dove il carico fiscale complessivo (60%) risulta lievemente superiore a quello italiano, per effetto dell’indeducibilità del compenso corrisposto ad amministratori esterni all’impresa

Base Imponibile: cos’è, come si calcola

 La base imponibile è un valore che emerge da una serie di operazioni che vengono effettuate sul reddito lordo. Le operazioni che in genere vengono effettuate sono, per le imposte dirette, tutte le deduzioni fiscali e le riduzioni fiscali. Dedotti questi importi, il reddito che si ottiene sarà la base su cui andare a calcolare l’aliquota per determinare quanto il contribuente dovrà pagare di imposte.

L’aliquota per determinare l’imposta dovuta può essere fissa o crescente (in base al valore della base imponibile), in questo ultimo caso si parla di aliquota progressiva.

Voucher conciliazione lavoro-famiglia: ecco quando è esentasse

 Nonostante la congiuntura non sia delle migliori, molte Regioni italiane, con sforzi finanziari non indifferenti, stanno mettendo a punto dei Bandi per l’assegnazione dei cosiddetti voucher di conciliazione. Trattasi, nello specifico, di contributi che possono permettere, specie alle donne lavoratrici, di conciliare il lavoro con la famiglia grazie proprio all’aiuto economico che permette di sostenere le spese per quel che riguarda un asilo nido, un baby parking e, tra l’altro, anche la baby-sitter. Ma questo contributo, ai fini del reddito, è esentasse oppure scatta la tassazione ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef)? A chiederselo è stata una Provincia della Regione Piemonte che al riguardo si è rivolta all’Agenzia delle Entrate al fine di capire se tale contributo abbia una natura reddituale e se, quindi, sia imponibile. Ebbene, al riguardo l’Amministrazione finanziaria dello Stato, con una specifica risoluzione, ha spiegato che tale contributo è esentasse se viene concesso direttamente al beneficiario che poi provvede a spenderlo per le finalità previste dal bando.

Ires e Irpeg: cosa sono e a cosa servono

 Il sistema tributario italiano prevede tre tipi di imposte dirette: l’IRPEF(Imposta sul reddito delle persone fisiche), l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) che dal 1 gennaio 2004 ha sostituito l’IRPEG (Imposta sul reddito delle persone giuridiche) e l’IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive).

Lavoro e fisco: Cgil proclama sciopero generale

 La Cgil ha proclamato per il prossimo 12 marzo 2010 uno sciopero generale. Questo dopo che circa tre settimane fa il più grande Sindacato italiano ha inviato al Governo una lettera con delle proposte finalizzate a sostenere i lavoratori dipendenti ed i pensionati attraverso l’erogazione di bonus, detrazioni Irpef ed abbattimento strutturale della pressione fiscale. Secondo quanto dichiarato dal Segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, quello proclamato non è uno sciopero preventivo, ma una vera e propria vertenza visto che a fronte di tante promesse ci sono stati altrettanti rinvii da parte del Governo. Lo sciopero della Cgil non è unitario, dato che la Uil e la Cisl non hanno fino ad ora preso una simile decisione sebbene la loro posizione rimanga critica nei confronti delle politiche adottate dal Governo. La Cgil, d’altro canto, denuncia come lo scorso anno, a carico dei redditi fissi, il prelievo fiscale sia aumentato dell’1%, ragion per cui, come sottolineato proprio da Guglielmo Epifani, se si continua a temporeggiare alla fine si restituirà ai lavoratori ciò che nel frattempo il Fisco avrà già preso.