In mezzo alla varietà di annunci di lavoro che abbondano nelle pagine web e nei giornali, chi cerca lavoro può frequentemente incappare in tipologie di annunci in forma anonima. Molto spesso, infatti, gli interessati ad un’offerta professionale possono incappare in annunci nei quali non vengono indicate le generalità dell’azienda con la quale desidererebbero entrare in contatto.
Le dicitura “Azienda leader…” o “Gruppo leader nel settore…”, o ancora i casi in cui non vengono indicati gli estremi precisi dell’inserzionista, non sono certamente una rarità, soprattutto sul web. Anche se in molte ipotesi chi si cela dietro tali termini e denominazioni generiche è realmente un’azienda leader che necessita mantenere un maggior riserbo (poiché si rivolte a un’agenzia di lavoro), capita purtroppo che in questa tipologia di offerte rientrino anche delle false offerte, in cui improvvisati imprenditori hanno come unico obiettivo quello di sfruttare una posizione di debolezza contrattuale del malcapitato.
Società di formazione professionale, piccole o grandi che siano, che organizzano corsi, reclutano docenti, ma quando si tratta di pagarli i tempi si dilatano, spesso all’infinito in quanto nel frattempo la ditta ha chiuso i battenti, quasi senza farsene accorgere. E se lavorare nella scuola è sempre più difficile, il mercato della formazione nel privato sembra essere sempre di più non solo d’assalto, ma anche truffaldino. D’altronde con milioni di italiani a spasso a causa della crisi, il bisogno della riqualificazione professionale è forte; si sfrutta così una grossa domanda per mettere a punto un’offerta che spesso è solo uno specchietto per le allodole, magari solo per accaparrarsi i fondi statali e non organizzare alcun corso! Trattasi di vere e proprie truffe per le quali l’anello più debole della catena è rappresentato proprio dai docenti che, quasi sempre, lavorano con grande passione guadagnando poco e spesso rimettendoci di tasca propria.