Annunci di lavoro in forma anonima: come comportarsi?

 In mezzo alla varietà di annunci di lavoro che abbondano nelle pagine web e nei giornali, chi cerca lavoro può frequentemente incappare in tipologie di annunci in forma anonima. Molto spesso, infatti, gli interessati ad un’offerta professionale possono incappare in annunci nei quali non vengono indicate le generalità dell’azienda con la quale desidererebbero entrare in contatto.

Le dicitura “Azienda leader…” o “Gruppo leader nel settore…”, o ancora i casi in cui non vengono indicati gli estremi precisi dell’inserzionista, non sono certamente una rarità, soprattutto sul web. Anche se in molte ipotesi chi si cela dietro tali termini e denominazioni generiche è realmente un’azienda leader che necessita mantenere un maggior riserbo (poiché si rivolte a un’agenzia di lavoro), capita purtroppo che in questa tipologia di offerte rientrino anche delle false offerte, in cui improvvisati imprenditori hanno come unico obiettivo quello di sfruttare una posizione di debolezza contrattuale del malcapitato.

Come difendersi contro i lavori truffa

 Lo scenario proposto dall’Unione Nazionale dei Consumatori  è quello del giovane, che dopo ripetuti fallimenti nel trovare un’occupazione, non si avvede del meccanismo che la truffa mette in atto, e cade inconsapevolmente nella trappola escogitata dal malfattore. Vittime predilette dei meccanismi truffaldini sembrano essere i giovani, la parte più debole e precaria dell’instabile mercato del lavoro nel quale ci troviamo.

“E’ spregevole fare leva sulle speranze di chi è alla ricerca di un’occupazione con il mero intento di ‘spillare’ soldi al malcapitato di turno” sostiene Massimiliano Dona, Segretario generale dell’UNC. L’inchiesta messa in atto dall’ UNC ha d’altronde rilevato le “fregature” più frequenti, originali e tradizionali: offerte di lauti guadagni per un lavoro che si può svolgere tranquillamente da casa, inserzioni on line con le quali vengono ricercati collaboratori finanziari, corsi di formazione a carico del lavoratore, realizzazione di book fotografici a prezzi esorbitanti.

Lavoro e formazione: vita dura per i docenti

 Società di formazione professionale, piccole o grandi che siano, che organizzano corsi, reclutano docenti, ma quando si tratta di pagarli i tempi si dilatano, spesso all’infinito in quanto nel frattempo la ditta ha chiuso i battenti, quasi senza farsene accorgere. E se lavorare nella scuola è sempre più difficile, il mercato della formazione nel privato sembra essere sempre di più non solo d’assalto, ma anche truffaldino. D’altronde con milioni di italiani a spasso a causa della crisi, il bisogno della riqualificazione professionale è forte; si sfrutta così una grossa domanda per mettere a punto un’offerta che spesso è solo uno specchietto per le allodole, magari solo per accaparrarsi i fondi statali e non organizzare alcun corso! Trattasi di vere e proprie truffe per le quali l’anello più debole della catena è rappresentato proprio dai docenti che, quasi sempre, lavorano con grande passione guadagnando poco e spesso rimettendoci di tasca propria.

Città di Castello: corsi di formazione finti

 Questa mattina scorrendo le pagine di un quotidiano locale “Il Giornale dell’Umbria” sono rimasta colpita da un titolo che campeggia in prima pagina:

Formazione, corso con truffa – Denuncia delle associazioni dei consumatori: incassano i soldi e scappano

Proprio così: Ferderconsumatori e Adoc avrebbero rivolto ad un’agenzia di Città di Castello l’accusa di “Corsi di formazione con truffa”. L’ente in questione, sebbene non sarebbe certificata né presso la Regione Umbria né presso la Provincia di Perugia organizzerebbe dei corsi a pagamento inesistenti.
Le vittime, che si sono rivolte alle associazioni avrebbero sborsato fino a 3 mila euro con la promessa di avere accesso a diverse tipologie di percorsi formativi, soprattutto in ambito socio-sanitario.