La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) rappresenta l’attuale indennità mensile di disoccupazione, introdotta dal D.Lgs. 22/2015 in sostituzione delle precedenti ASpI e MiniASpI per gli eventi di disoccupazione involontaria verificatisi da maggio 2015.
Le novità più importanti che dobbiamo memorizzare oggi sul tema NASpI in Italia
Nel corso degli anni, la misura ha subito diverse modifiche significative. La Legge di Bilancio 2022 ha ampliato le tutele e reso più flessibili i criteri di accesso, eliminando il requisito dei 30 giorni di lavoro effettivo prima della disoccupazione. Ha inoltre esteso la copertura agli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e modificato il meccanismo di riduzione progressiva dell’indennità, posticipandone l’inizio dal quarto al sesto mese per gli over 55.
Il Codice di crisi ha ulteriormente allargato l’accesso alla NASpI dal luglio 2022, equiparando a dimissioni per giusta causa quelle presentate durante la sospensione del rapporto di lavoro per liquidazione giudiziale. L’indennità è stata estesa anche ai casi di cessazione per recesso del curatore o risoluzione di diritto nelle procedure di liquidazione.
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto criteri più stringenti per specifiche categorie di lavoratori. Chi ha concluso volontariamente un precedente rapporto di lavoro potrà accedere alla NASpI, in caso di successivo licenziamento, solo se ha maturato almeno 13 settimane contributive nel rapporto terminato involontariamente. Inoltre, è stato escluso l’accesso alla prestazione per i lavoratori rimpatriati e transfrontalieri, che in precedenza godevano di una copertura di 180 giorni in caso di licenziamento o mancato rinnovo del contratto stagionale all’estero.
Da ultimo, il Collegato Lavoro (L. 203/2024) ha introdotto l’istituto delle dimissioni di fatto, restringendo ulteriormente la platea dei beneficiari dell’ammortizzatore sociale. Questi interventi normativi hanno progressivamente ridisegnato il perimetro della NASpI, bilanciando l’ampliamento delle tutele in alcuni ambiti con restrizioni in altri. Le modifiche più recenti sembrano orientate a un maggiore rigore nell’accesso alla prestazione, in particolare per quanto riguarda i casi di cessazione volontaria del rapporto di lavoro e alcune categorie specifiche di lavoratori.
Scenario mutevole di anno in anno, dunque, ma con alcune indicazioni che possono fare la differenza per tutti gli italiani interessati al tema durante il 2025. Affinché si evitino brutte sorprese, è fondamentale essere costantemente sul pezzo, senza lasciarsi spiazzare dagli imprevisti e dalle mancate conoscenze che troppo spesso caratterizzano questi settori.
Come sempre avviene in casi simili, sui social sono accese le discussioni tra coloro che hanno accettato di buon grado gli ultimi aggiornamenti sul tema NASpI e chi, invece, storce il naso vedendo soprattutto le criticità.