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I nuovi ammortizzatori sociali e ASPI, secondo il ministro Fornero

 Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha fatto sentire le sue posizioni in merito alla riforma del lavoro fortemente voluta dal Governo Monti in seguito ad un question time al Senato.

Infatti, lo scorso 20 settembre, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ha risposto a una interrogazione a risposta immediata in merito alla riforma degli ammortizzatori sociali e alla nuova ASPI, l’assicurazione sociale per l’impiego, uno degli assi portanti della riforma del mercato del lavoro.

Il Ministro ha riaffermato la sua posizione, e quella del Governo, sulla bontà delle riforme imposte lo scorso mese di luglio. Infatti, per il Ministro la riforma ha l’obiettivo di aiutare coloro perdono il lavoro a trovare rapidamente una nuova occupazione e di spostare la protezione dal singolo posto di lavoro alla tutela del lavoratore in generale.

Come mostra lo stralcio sotto riportato del resoconto al Senato

Come ha detto molto bene la senatrice De Luca, bisogna spostare la protezione dal singolo posto di lavoro – che, quando non è più vitale dal punto di vista economico, implica soltanto una perdita di risorse della collettività – alla tutela del lavoratore. Quello che ci deve importare, più del singolo posto di lavoro, è il lavoratore. La nostra riforma degli ammortizzatori sociali va in una direzione di maggiore universalismo. Forse abbiamo fatto troppo poco rispetto a quanto avremmo voluto; essa però arriva dopo 15 anni di attesa ed è comunque un passo importante nella giusta direzione

Per il ministro Fornero, comunque, l’ASPI, che tra l’altro entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio 2013, non sottrae nulla, ma che, anzi, offre qualcosa di più. Infatti, insieme all’assicurazione ASPI coesistono strumenti quali cassa integrazione, ordinaria o straordinaria, quella in deroga e alle lista di mobilità. A questo proposito, la mobilità resterà in vigore pienamente fino al 2014 per poi scomparire nel 2017 e consentire all’ASPI di essere magari più universale perché sarà uno strumento che sarà esteso a tutti.

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