In questo post vogliamo addentrarci nella descrizione di una professione oggi molto diffusa, dal momento che la maggior parte delle persone vive in complessi abitativi composti da più unità abitative. Stiamo parlando del lavoro dell’amministratore di condominio, una figura le cui competenze sono aumentate nel corso del tempo, anche in seguito alla emanazione della nuova Riforma del Condominio. La professione dell’amministratore di condominio è di certo una professione che richiede grandi capacità tecniche e abilità di mediazione.
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Non può essere considerata di certo una professione da improvvisare anche se la carriera di un amministratore non è precisamente ordinata su base nazionale attraverso un apposito percorso di laurea. Vediamo quindi in questo post quali sono i compiti di un amministratore di condominio, quali possono essere le competenze richieste e le doti personali da possedere.
Come diventare amministratore di condominio
Fino a qualche anno fa diventare amministratore di condominio non era considerato un impegno professionale di tipo unico, da assumere come lavoro a tempo pieno. Veniva per lo più praticato da persone che avevano già una occupazione e approfittavano di alcuni ore di tempo libero per dedicarsi anche a questa attività di gestione. Ma oggi questa professione richiede un impegno costante, studio, aggiornamento e una disponibilità totale, dato il numero di adempimenti che sono richiesti.
Tutto questo è motivato dal fatto che nel corso del tempo sono mutati anche i compiti degli amministratori, che cercheremo di chiarire in questa sede. L’amministratore di condominio ha in genere il compito di regolare l’uso delle parti comuni di uno stabile, di far rispettare il regolamento condominiale, di riscuotere le quote per l’amministrazione finanziaria, al fine di realizzare la manutenzione ordinaria e straordinaria dello stabile, di mettere in atto le deliberazioni della assemblea condominiale e di presentare un rendiconto dell’attività ogni anno.
Vediamo quindi quali sono i requisiti richiesti alla figura professionale dell’amministratore di condominio. Questo professionista deve conoscere molto bene le varie norme fiscali, giuridiche, amministrative e tecniche per la gestione di un condominio, deve poi possedere ottime doti comunicative, di problem solving gestionali e di mediazione. Come è noto, infatti, non è sempre facile mettere tutti d’accordo sulle modalità di fruizione dei beni comuni.
Passando poi dalla teoria alla pratica, vediamo cosa è possibile fare per diventare amministratore di condominio. Come accennato, non c’è ancora un percorso fisso stabilito per legge, ma vi sono tante associazioni di categoria, cioè quelle degli amministratori, che organizzano dei corsi abilitanti per la professione. Una associazione a cui ci si può rivolgere è l’U.N.A.I. -Unione Nazionale Amministratori di Immobili – oppure anche l’ANAMMI – Associazione Nazional-europea degli AMMinistratori di Immobili – organizza dei corsi professionali.
E’ necessario inoltre ricordare che l’amministratore di condominio è un libero professionista che lavora con una propria Partita IVA e che può gestire un numero anche molto alto di condomini, a seconda delle proprie capacità. Anche la retribuzione media di un amministratore di condominio dipende dal numero di condomini che si gestiscono, i quali producono un compenso anche in base al numero delle unità abitative in essi inserite.