La Generazione Z, composta da giovani tra i 18 e i 26 anni, sta ridefinendo le priorità nel mondo del lavoro, spostando l’attenzione dallo stipendio come unico criterio di scelta verso un forte allineamento con i propri valori personali. Questa “rivoluzione silenziosa” è destinata a crescere, con la Gen Z che rappresenterà il 30% della forza lavoro globale entro il 2030, rendendo le loro esigenze impossibili da ignorare per le aziende. Numerosi studi confermano questa tendenza.

I dettagli sulla Generazione Z che approccia il lavoro
Un report di Checkr ha evidenziato che il 52% dei lavoratori della Gen Z (e il 46% dei Millennials) è disposto a rinunciare a parte dello stipendio pur di lavorare in un’azienda con valori coerenti ai propri. Questo significa che il lavoro non è più scelto solo per il ruolo o il compenso, ma soprattutto per il significato intrinseco che porta con sé. Avere un lavoro che riflette la propria cultura dei valori non è più un “extra”, ma una condizione fondamentale e imprescindibile.
Secondo una survey ripresa da Forbes.com, la Gen Z desidera che il proprio lavoro abbia uno scopo e vuole sentirsi parte integrante dell’azienda fin dal primo giorno. Richiedono inoltre trasparenza e chiarezza non solo dai leader, ma anche dai colleghi, su aspetti come retribuzione, benefit, performance, strategie e processi decisionali. Un esempio concreto di questa richiesta emerge dall’8° Rapporto Eudaimon Censis, dove il 42,5% dei lavoratori vorrebbe un consulente esperto in materia di welfare che possa illustrare e indirizzare verso le soluzioni aziendali più adatte. In questo contesto, il welfare aziendale assume un ruolo strategico.
Aziende come Eudaimon, specializzate in questo settore, stanno ridefinendo l’approccio al benessere lavorativo. Alberto Perfumo, CEO di Eudaimon, sottolinea come non si tratti più di semplici servizi, ma di una nuova cultura del lavoro in cui le aziende devono farsi carico dell’esperienza complessiva delle persone, non solo come dipendenti, ma come individui.
Chi saprà rispondere a questa richiesta, afferma Perfumo, costruirà legami più solidi, talenti più motivati e ambienti più resilienti. Molte soluzioni prima considerate “di nicchia” stanno diventando elementi decisivi nella scelta di un nuovo posto di lavoro. Esempi includono il rimborso dei prestiti universitari, le app di budgeting o le coperture sanitarie flessibili.
La Gen Z valuta attentamente non solo il tipo di contratto o la sede, ma anche ciò che l’azienda può offrire al di fuori dell’ufficio, come coaching finanziario, settimane lavorative ridotte e programmi per l’equilibrio psico-fisico. Il futuro del lavoro, secondo Perfumo, si orienta verso una cultura professionale più umana, dove flessibilità, benessere e supporto alla persona sono diventati elementi imprescindibili.





