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Conflitti sul lavoro: come evitare, gestire e risolvere i contenziosi in modo efficace

La gestione dei conflitti che possono presentarsi tra i dipendenti e i superiori o qualsiasi altro soggetto che fa parte dell’ambiente lavorativo è una skill cruciale da conoscere. Imprenditori, gestori delle risorse umane e manager devono saper affrontare eventuali diverbi tra colleghi, tra persone che lavorano in team diversi o tra collaboratori esterni e dipendenti evitando un’escalation che porterebbe a un contenzioso legale. Da questo punto di vista, è importante tanto conoscere le leggi da applicare quanto usare un pizzico di buonsenso.

Prevenire i conflitti con l’intelligenza emotiva

Si definisce intelligenza emotiva la capacità di comprendere e regolare le proprie emozioni e quelle altrui. Una competenza veramente indispensabile per chi si trova ai vertici di un ambiente di lavoro. Comprendere la “temperatura” del team serve infatti a prevenire conflitti, evitando che si crei un ambiente spiacevole all’interno dell’azienda o tra diversi settori produttivi. Come si fa? È necessaria un’importante dose di empatia, nonché una comunicazione costante e trasparente con i dipendenti. Un malumore che potrebbe scoppiare in una lite, lo stress lavorativo che porterebbe un dipendente a lavorare peggio, una cattiva comunicazione tra i reparti che comporta malfunzionamenti nel flusso di lavoro. Sono tutti segnali che si possono cogliere in riunioni di gruppo, sessioni one-to-one e chiacchierate in cui il dipendente si senta davvero ascoltato e compreso. Basta poco a disinnescare una bomba che potrebbe esplodere nel contesto lavorativo, con pesanti conseguenze sull’azienda.

Se il conflitto esplode lo stesso: il contenimento dei danni

C’è ancora un asso nella manica da utilizzare quando esplode un conflitto. La sua risoluzione pacifica evita l’intervento di un legale e assicura una maggiore serenità in azienda. La lite tra due dipendenti, la fuga di un cliente, un intero team che decide di dare le dimissioni: sono tutte situazioni spiacevoli, ma ancora affrontabili. Anche qui servono diplomazia, buone doti di comunicazione e una grossa fetta di empatia. I conflitti si gestiscono affrontandoli e mettendo da parte le emozioni personali. Ci vuole la freddezza di comprendere appieno il problema e il calore di un intervento comprensivo e propositivo per calmare gli animi. È sorprendente quanto una chiacchierata con il cliente scontento o con il dipendente furioso possano placare la situazione e limitare i danni per il management e l’azienda intera.

E se non c’è proprio più niente da fare?

È stato commesso un reato, qualcuno ha violato un vincolo contrattuale, si è interrotto un rapporto lavorativo senza possibili soluzioni? È arrivato il momento di rivolgersi a un avvocato del lavoro. Una persona sepcializzata in diritto del lavoro, con grande esperienza sul campo e ottime referenze può portare a una risoluzione del conflitto in modo equo per l’azienda. Scegliere il proprio legale per difendersi in una causa di lavoro è importantissimo, perché sia l’azienda che il cliente o il dipendente avranno la possibilità di spiegare le proprie ragioni e far valere i propri diritti. Un esperto come www.fceloria.com può affrontare la questione da diversi punti di vista, approfondire le normative specifiche del settore lavorativo e trovare nella letteratura di casi simili la perfetta strategia per ottenere ciò a cui si ha diritto.

Perché avere un avvocato del lavoro di fiducia

Indipendentemente da come si sia risolto il conflitto in essere, è bene che ogni azienda e ogni lavoratore abbiano il proprio avvocato del lavoro di fiducia. Non si sa mai, infatti, se e come possa accendersi la prossima miccia: meglio farsi trovare preparati con un legale che conosca bene il settore e l’ambiente lavorativo specifico. Così sarà in grado di risolvere qualsiasi controversia in modo pacifico o, se necessario, in un’aula di tribunale, assicurandosi che le parti coinvolte possano godere dei propri diritti.

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