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La democrazia del lavoro, la visione Chrysler

Il neo-presidente dell’Uaw, Bob King, è in visita a Torino con una delegazione americana insieme Cindy Estrada, suo vicepresidente, e, durante un incontro con la Fim Cisl, ha riaffermato la volontà dell’Uaw di privilegiare il tavolo del confronto ponendo in evidenza di quanta strada ha fatto il suo sindacato facendosi paladino di una svolta radicale e storica nel settore americano dell’auto.

In effetti, l’organizzazione sindacale americana ha deciso di improntare le nuove relazioni industriali con il sistema del partenariato piuttosto che sposare l’antagonismo e il conflitto.

A questo proposito Bob King rilancia chiedendo alla controparte, ovvero alla Fiat, più potere decisionale ai dipendenti.

Ricordiamo che il sindacato Uaw per sostenere la riorganizzazione della Chrysler e l’alleanza con Fiat, ha accettato drastici tagli dei costi e modifiche al contratto di lavoro, tra cui la sospensione di aumenti legati al costo della vita, limiti agli straordinari e la rinuncia a giorni festivi.

La vertenza con la Fiat è stata gestita direttamente ricorrendo a pacchetti di prepensionamento, nella ricollocazione della manodopera e privilegiando la formazione come elemento chiave per aumentare la produttività.

Da parte italiana, Bruno Vitali – segretario nazionale della Fim Cisl – ha posto al centro della discussione l’esigenza di creare il polo sindacale dell’auto, ovvero

Sarà utile, in vista della fusione con Chrysler, mettere in piedi una sorta di comitato atlantico sindacale allo scopo di coordinare un’azione di tutela e controllo

Ora è il momento, sempre secondo Vitali, di accelerare i processi di globalizzazione dell’azione sindacale, a partire dalle imprese transnazionali che sono ormai da tempo player globali (Bob King ha raccontato la sua positiva esperienza con la Ford).

Ricordiamo che i lavoratori alla Chrysler, attraverso le rappresentanze sindacali, detengono il 55% del pacchetto azionario.

In effetti, il Veba, o Volontary Employment Benefit Association, è il fondo pensioni che, grazie al numero significativo di azioni che detiene, siede nel consiglio di amministrazione della Chrysler.

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