Nel nostro Paese, dal fronte occupazionale, sono tempi duri anche per gli immigrati, con le imprese che, in linea con la tendenza generale, tagliano rispetto ai livelli precrisi il numero delle assunzioni di cittadini stranieri. Prendendo a riferimento la Lombardia, ed in particolare l’area di Monza e Brianza, negli ultimi cinque anni c’è stato un saldo negativo di posti di lavoro di immigrati pari a quasi 1.000 unità. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in accordo con un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati del Registro delle Imprese e quelli del Sistema Excelsior; in particolare, dal 2005 al 2010 la quota di assunzioni non stagionali di lavoratori immigrati, rispetto al totale, è crollata dal 32,7% del 2005 ad appena il 16,9% di quest’anno. L’Ente camerale ha inoltre effettuato una rilevazione per quel che riguarda la quota di lavoratori stranieri più rilevante in Lombardia, ovverosia quelli aventi nazionalità cinese.
Nel dettaglio, nella Regione Lombardia ci sono quasi diecimila cinesi che risultano essere titolari di cariche societarie prevalentemente concentrate nei comparti del manifatturiero, del commercio, della ristorazione e dell’alloggio. Ma c’è anche un esercito di oltre seimila cinesi che sono titolari di impresa individuale; addirittura il 52% di questi operano nel milanese, ed in prevalenza anche a Mantova ed a Brescia a fronte di un aumento del 21% negli ultimi 24 mesi.
Analizzando però l’andamento in Brianza, la Camera di Commercio locale ha invece rilevato un andamento in controtendenza visto che negli ultimi due anni sul territorio le imprese individuali con titolare cinese hanno fatto registrare una contrazione del 12,9% e con un tasso di penetrazione pari ad appena l’1% nel settore del mobile che rimane una specificità tipicamente e rigorosamente brianzola. Più ampia, con una quota pari ad oltre il 30%, è la presenza di imprenditori cinesi nel settore delle calzature, cuoio e confezionamento nelle Province di Brescia e di Milano.