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Chrysler e la cura Fiat

Sembra che la cura di Sergio Marchionne sia stata proficua. In effetti, secondo gli ultimi risultati la Chrysler ha visto crescere ricavi e margini tanto da prevedere un ritorno in borsa per l’anno prossimo.

La Fiat, da parte sua, ha aumentato la sua presenza nell’assetto azionario portandosi prossimamente verso quota 35 per cento, così come è stato stabilito all’inizio.

Il gruppo torinese intende proporre la 500 negli USA, previsto per l’ultimo trimestre del 2010.

Non solo, secondo alcuni osservatori sembra che l’impianto di Sterling Heights, in Michigan, non chiuderà nel 2012 come precedentemente previsto, ma resterà aperto oltre quella data. La notizia è stata anche sottolineata da Chrysler che tra l’altro ha anche affermato che la società introdurrà una seconda linea produttiva nello stabilimento, con la creazione di 900 nuovi posti di lavoro.

Ron Gettelfinger, presidente uscente dello Uaw (sindacato americano dei lavoratori dell’auto) si ritirerà dopo otto anni di mandato alla guida della centrale sindacale e dopo 45 anni di militanza sindacale.

Con l’accordo Fiat-Chrysler i lavoratori americani hanno dovuto rinunciare, all’adeguamento automatico dei salari al costo della vita, hanno dovuto accettare di essere pagati in straordinario solo dopo avere lavorato completamente le 40 ore settimanali e di lavorare anche il lunedì di Pasqua.

L’azienda, in cambio, ha promesso relazioni sindacali più diretto con un canale informativo privilegiato su strategie e prodotti.

Non solo, i sindacati americani hanno acconsentito a tagli al fondo sanitario destinato ai lavoratori pensionati. I loro colleghi del Canada, dove Chrysler ha importanti impianti produttivi, hanno accettato anche una riduzione dello stipendio in cambio del mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

L’accordo con i sindacati canadesi è stato ratificato dai lavoratori, che l’hanno approvato con l’87% dei voti. Analogo referendum si è tenuto nelle fabbriche statunitensi.

Ron Gettelfinger in una precedente visita in Europa ha detto

Noi dello Uaw  siamo rimasti subito favorevolmente colpiti dalle fabbriche della Fiat che abbiamo visitato in Polonia e in Italia […] Adesso stiamo collaborando con la sua prima linea manageriale per applicare il World Class Manufacturing, il modello organizzativo importato dalla Fiat. Questa impostazione rafforza la spinta dello Uaw verso la sicurezza sul lavoro, la qualità e la produttività

Le future scelta dello Uaw saranno importanti. Infatti, Uaw, attraverso Veba (Voluntary Employee Beneficiary Association), detiene il 55% del capitale.

Veba ha già un rappresentante nel consiglio della Chrysler.

Veba, mediante i pacchetti azionari in possesso, potrà influenzare le future scelte della società americana una volta che la Chrysler sarà rimessa in Borsa.

Ricordiamo che Veba ha l’obiettivo di garantire il futuro dei pensionati e la loro copertura sanitaria.

Secondo i piani, prossimamente verrà istituito un fondo pensione, amministrato dal sindacato, con un capitale di 4,59 miliardi di dollari versato da Chrysler, cui si aggiungeranno, negli anni dal 2010 al 2023, cifre annuali da 300 milioni di dollari a salire fino a 823.

Questo fondo possiederà un numero significativo di azioni Chrysler e nominerà un suo rappresentante nel consiglio di amministrazione dell’azienda.

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