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Lavorare in Russia

 Si sente spesso parlare di un flusso migratorio diretto dai paesi dell’est verso le più sviluppate realtà dell’occidente d’Europa. Ma probabilmente a questa affermazione veritiera deve esserne aggiunta almeno un’altra che riguarda in particolare lo stato della Russia, nazione che negli ultimi 10 anni ha vissuto uno sviluppo economico sconosciuto agli altri paesi che occupano la periferia orientale del Vecchio Continente. 

Tra il 2000 e il 2008 la Russia ha fatto registrare un incremento del PIL pari all’8 per cento l’anno e oggi è ancora il principale fornitore di prodotti energetici non solo per le nazioni d’Europa, ma anche per molte altre nazioni al mondo. Il territorio russo, infatti, è un territorio ricco e ancora gravido di possibilità inespresse dal punto di vista economico.

La crisi economica globale successiva al 2008 ha certo investito anche la Russia, provocando un generale rallentamento delle attività di sviluppo, ma ancora oggi questa nazione resta uno dei principali paesi emergenti degli ultimi anni, a cui è possibile guardare in vista di future possibilità di occupazione.

Per chi vuole trasferirsi a vivere e a lavorare all’estero, dunque, anche la Russia può essere un’ottima destinazione, soprattutto se si ha intenzione di cercare lavoro in quei settori che risultano più promettenti per l’economia del paese in questo momento. Negli ultimi anni, infatti, la Russia ha cercato di consolidare gli sforzi economici fatti in passato soprattutto in settori quali quello aerospaziale, informatico, biotecnologico ma anche infrastrutturale in senso generale.

La Russia, inoltre, ha dato ampio spazio alle possibilità di investimento da parte degli stranieri e ha creato zone economiche speciali. I settori strategici sono quelli in cui tuttora si continua ad investire e in cui si aprono costantemente nuove opportunità occupazionali. Primo fra tutti, come abbiamo accennato, vi è il settore energetico, in cui sono attive multinazionali provenienti da tutto il mondo, che estraggono prevalentemente gas e petrolio.

Un altro settore di particolare interesse è poi quello dell’automotive, che tuttora coglie importanti traguardi sia sotto il profilo della produzione che sotto quello delle vendite. Solo in tempi abbastanza recenti, infatti, in Russia si è avuto il fenomeno di massa della motorizzazione privata. Non bisogna poi dimenticare che in questo paese sono attivi colossi come Volkswagen, Ford, Opel, Toyota o Nissan.

Terzo importante settore dell’economia russa al momento è quello farmaceutico, per il quale è stato appositamente anche creato a livello governativo un piano di sviluppo con durata fino al 2020 ed è stato creato a San Pietroburgo un cluster per attirare imprese e professionisti impegnati nella ricerca.

Per quanto riguarda invece i settori di punta italiani esportabili con maggior successo in questo paese, si tratta essenzialmente del settore agroalimentare, che gode di una crescita del 20 per cento l’anno e di quello della moda e dell’abbigliamento, due comparti appannaggio di quei nuovi ricchi che in Russia stanno orientando gli andamenti economici della nazione. Il lusso Made in Italy è forse il prodotto che il nostro paese oggi esporta meglio.

Gli italiani in Russia costituiscono attualmente una discreta comunità, impiegata anche in colossi nazionali come ENI, ENEL e Finmeccanica. L’Italia è il quinto partner commerciale della nazione.

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