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Legge di stabilità, proroga contratti di produttività

La legge di stabilità prevede la proroga, al comma 55, anche al 2011 del regime di detassazione dei contratti di produttività di cui all’articolo 5 del D.L. 185/2008 ai sensi del quale il lavoratore dipendente può optare per l’applicazione di un’imposta sostitutiva (10%), in luogo dell’IRPEF e relative addizionali, sui redditi percepiti in relazione a incrementi di produttività e lavoro straordinario.

Si ricorda, inoltre, che l’articolo 53 del D.L. 78/2010, nel prorogare tale agevolazione per il periodo 1° gennaio 2011-31 dicembre 2011 ha altresì previsto uno sgravio dei contributi dovuti dal lavoratore e dal datore di lavoro nei limiti di specifiche risorse.

La proroga per il 2011 si applica ai soggetti che hanno realizzato nel 2010 un reddito di lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro (fino al 2009 era fissato in 35.000) e comunque su un ammontare imponibile non superiore a 6.000 euro.

Qualora il sostituto d’imposta che dovrà applicare il regime sostitutivo nel 2011 sia diverso da quello che ha rilasciato la certificazione dei redditi per il 2010 (CUD), il lavoratore è tenuto a presentare apposita attestazione al fine di dichiarare il possesso del requisito reddituale (reddito del 2010 inferiore a 40.000 euro).

L’ultimo periodo del comma in esame modifica il comma 3 dell’articolo 4 del D.L. 185/2008 al fine di estendere al 2011 il medesimo stanziamento di 60 milioni ivi previsto per gli anni 2009 e 2010.

Il Servizio Studi ha del Parlamento analizzato i dati i dati dell’Osservatorio delle Entrate aggiornati al 24 ottobre 2010, relativi ai versamenti mensili dell’imposta sostitutiva analoga, dovuta per gli ultimi 12 mesi disponibili.

L’ammontare annuale dell’imposta versata risulta pari a circa 550 milioni di euro, cui corrisponde, pertanto, una base imponibile di 5.500 milioni di euro.  Poiché la norma dispone l’innalzamento del limite annuo di reddito di lavoro dipendente da 35.000 a 40.000 euro, occorre incrementare tale base imponibile allo scopo di comprendere anche i nuovi soggetti beneficiari.

A tale fine il Servizio Studi ha condotta diverse valutazioni sui dati delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2008 (estrapolati al 2010), dalle quali risulta che l’ammontare annuale dei premi erogati rappresenta il 2,95 per cento del reddito di lavoro dipendente del settore privato non superiore a 35.000 euro.

Così, secondo le valutazioni si ottiene un valore dei premi in oggetto pari a circa 5.978 milioni di euro, incrementato, in via prudenziale, a 6.000 milioni di euro.

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