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Manovra 2011, in arrivo la nuova stretta sul lavoro pubblico

La nuova manovra economica messa a punto dal governo ha chiesto nuovi sacrifici al pubblico impiego senza nessuna contropartita. In effetti, dopo i due precedenti interventi sul lavoro pubblico, 2008 e 2010, si è di nuovo deciso di apportare nuovi contributi: dal taglio delle retribuzioni del 2008 fino alla nuova disciplina delle assenze passando di nuovo al blocco dei contratti, della contrattazione integrativa e delle retribuzioni.

Non solo, il testo licenziato dal governo prevede anche la possibilità da parte del governo di intervenire sull’organizzazione del lavoro pubblico, tanto che la CGIL, per voce del responsabile del dipartimento dei settori pubblici della CGIL Nazionale, Michele Gentile,

Con la manovra appena varata si persegue poi un colossale e illegittimo imbroglio: il Governo si prende una ‘delega in bianco’ di dubbia legittimità per un provvedimento che dovrebbe rappresentare un intervento di urgenza. Una delega in bianco con la quale può decidere, con decreto firmato da due ministri, quanto bloccare il turn over, quali settori privilegiare riducendo il blocco delle retribuzioni; come valutare le assenze dei dipendenti; come fare la mobilità obbligatoria e, soprattutto, decidere che l’autonomia degli enti locali non esiste più”. al taglio di non meno di 215 euro a regime frutto delle varie manovre economiche, si aggiunge l’assoluta discrezionalità con la quale il governo intende colpire il lavoro pubblico e le pubbliche amministrazioni. Niente più contratti almeno fino al 2018 e solo interventi amministrativi attraverso i quali solo due ministri possono decidere tutto.

In effetti, si aggiunge al blocco del turn over, ad eccezione della  scuola, anche una “stretta” sulle visite fiscali: l’assenza che si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative, prevedendo che la visita fiscale arriverà dal primo giorno.

A questo riguardo il comma 5 dell’articolo 55 septies del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, è stato modificato prevedendo per le pubbliche amministrazioni la predisposizione per il controllo sulle assenze per malattia dei dipendenti valutando la condotta complessiva del dipendente e gli oneri connessi all’effettuazione della visita, tenendo conto dell’esigenza di contrastare e prevenire l’assenteismo. Il controllo è in ogni caso richiesto sin dal primo giorno quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative.

Si conferma che le fasce orarie di reperibilità entro le quali devono essere effettuate le visite di controllo e il regime delle esenzioni dalla  reperibilità sono ancora stabiliti con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e  l’innovazione.

Qualora il dipendente debba allontanarsi dall’indirizzo comunicato durante le fasce di reperibilità per effettuare visite mediche, prestazioni o accertamenti specialistici o per altri giustificati motivi, che devono essere, a richiesta, documentati,  è tenuto a darne preventiva comunicazione all’amministrazione e nel caso che l’assenza per malattia abbia luogo per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici l’assenza è giustificata mediante la presentazione di attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privati, che hanno svolto la visita o la prestazione.

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