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Pubblica Amministrazione, nuovo accordo sulla produttività

Cisl e Uil hanno deciso di firmare l’Intesa per la regolazione del regime transitorio conseguente al blocco del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel pubblico impiego presentata dal governo.

La CGIL si è defilata e ha criticato il governo e le altre organizzazioni sindacali firmatarie; infatti, per il segretario generale delle CGIL, Susanna Camusso, l’accordo

è una presa in giro per i lavoratori, poiché non affronta le questioni: precarietà e rinnovo RSU

Per il capo della segreteria CGIL occorre discutere prima di altre questioni, ovvero è necessario definire un tavolo di confronto sul problema dei precari e sul rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie.

Al contrario, la Cisl considera l’accordo un passo importante. In effetti, per Raffaele Bonanni, segretatio generale della Cisl, le parti hanno firmato

un accordo importante perchè chiarisce definitivamente che le buste paga del pubblico impiego saranno esattamente quelle che erano

Cisl e Uil hanno ricordato, durante la conferenza stampa tenuta dopo l’incontro con il governo, che nel nostro Paese non si sono diminuiti i salari del pubblico impiego, cosa che hanno fatto, tra l’altro, gli altri governi europei.

Non solo, il segretario generale della Cisl ha voluto anche precisare che i salari

saranno esattamente senza un euro in meno di quello che è stato pattuito

In effetti, secondo il testo sottoscritto, le parti si sono impegnate a mantenere stabili le retribuzioni complessive, compresa la parte accessoria, per effetto dell’applicazione del decreto n. 150 del 2009, meglio nota come riforma Brunetta.

L’accordo è stato siglato con le rappresentanze sindacali di Cisl, Uil, Ugl, Usae, Confsal e Cda.

Hanno, al contrario, deciso di non aderire CGIL e diversi sindacati minori come Rdb-Usb.

In sostanza, le retribuzioni fino alla fine del 2013 non potranno aumentare per la parte nazionale poiché i contratti sono bloccati in virtù della correttivo alla legge finanziaria approvata lo scorso anno.

L’accordo, comunque, non vieta possibili aumenti locali decisi da ogni singola amministrazione purché siano derivati da risparmi ed efficienza.

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