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Sciopero nazionale CGIL 25 giugno 2010

Proprio qualche giorno all’interno della pagina Facebook di Gazzetta del Lavoro qualcuno ha scritto che scioperare non serve a niente; tuttavia vale la pena ricordare che anche il silenzio, il restare fermi ad aspettare che altri facciano qualcosa porta a ben poco.

Nicola Nicolosi, Segretario confederale, soddisfatto per la riuscita dello sciopero generale indetto per oggi 25 giugno 2010 dalla CGIL contro la manovra entrando in polemica con Brunetta e ricordando che nel Pubblico Impiego lo sciopero è di 24 ore e che quindi prima di fornire numeri sarebbe opportuno aspettare la fine della giornata.

Susanna Camusso vicesegretaria generale ha stimato in un milione i lavoratori scesi nelle piazze italiane oggi con la CGIL; dalle diverse città italiane si registra un malcontento generale.

Queste ad esempio le parole di Vera Lamonica, Segretaria confederale della CGIL nazionale, che ha concluso a Palermo i lavori della manifestazione

Non abbiamo mai detto che non serve una manovra questa però è una manovra ingiusta che colpisce solo i lavoratori e non dà prospettive al Paese perchè non mette nulla su sviluppo e crescita. Occorre invece una manovra che guardi la realtà, risani, elimini gli sprechi, recuperi ciò che si perde a causa della corruzione, delle cricche. […] i lavoratori, i pensionati e i disoccupati del Mezzogiorno e della Sicilia vengono particolarmente colpiti: si taglia sui precari, sulla scuola ma anche agli enti locali, nel sud già in difficoltà che a questo punto non potranno fare altro che tagliare a loro volta i servizi e aumentare le tasse locali. […] Abbiamo un ministro per il Mezzogiorno ma non abbiamo una politica per il Mezzogiorno, a meno che non si intenda per politica del Mezzogiorno sottrargli risorse

Fulvio Fammoni Segretario confederale da Napoli spiega

Diciamo no a questa manovra perchè è sbagliata, iniqua, deprime lo sviluppo, non fa ripartire la produzione, non si rivolge contro i grandi patrimoni, punisce i lavoratori

E proprio a Napoli al corteo si sono aggiunto anche i lavoratori dello stabilimento FIAT di Pomigliano d’Arco appartenenti alla FIOM CGIL con indosso magliette con la scritta “Pomigliano non si piega”.

Tutti insomma sono scontenti della situazione lavorativa del nostro paese e purtroppo anche i dati diffusi ieri dall’Istat sono tutto tranne che confortanti.

Voi cosa ne pensate? Se non è attraverso lo sciopero, con quale altro mezzo i lavoratori dovrebbero farsi sentire e possibilmente anche ascoltare?

Via| cgil

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