Colf e badanti: quasi 300 mila ora sono in regola

 Dovevano essere all’incirca 300 mila, e così è stato. Mercoledì scorso, 30 settembre 2009, si è infatti è chiusa la campagna di regolarizzazione per colf e badanti; ebbene, in accordo con quanto riporta una nota ufficiale del Ministero dell’Interno, le domande di regolarizzazione pervenute sono state 294.744, di cui 114.336 per la regolarizzazione delle badanti, e 180.408 domande per le colf.

In questo modo, quasi 300 mila lavoratori italiani, comunitari e immigrati irregolari possono ora guardare al futuro con più certezze e più tutele riguardo alle prestazioni svolte; il datore di lavoro, per ogni posizione sanata, ha pagato con il modello F24 un contributo di emersione una tantum pari a 500 euro, potendo tra l’altro avvalersi della possibilità di “chiudere” con il passato visto che con la regolarizzazione a carico del datore di lavoro non scattano provvedimenti e/o sanzioni, anche penali, sulla situazione pregressa.

A fronte delle 294.744 domande presentate, il Ministero dell’Interno ha rilasciato altrettante ricevute, mentre i moduli di regolarizzazione richiesti sono stati ben 351.219. 149.670 domande di regolarizzazione sono state inviate dai privati, 137.160 da Patronati ed Associazioni, 4.673 dai Consulenti del Lavoro ed appena 3.238 dai Comuni italiani.

Lavoro irregolare: molto diffuso nel settore dei servizi

 Negli ultimi dieci anni è maturata sempre di più nel nostro Paese l’attenzione al fatto che il lavoro irregolare contribuisce a frenare lo sviluppo socio-economico, esercitando, sui potenziali investitori, dei veri e propri fenomeni ed effetti di dissuasione. A rilevarlo è l’IRES – Istituto di Ricerche Economiche e Sociali, che, con il progetto “INREGOLA”, ha effettuato un’analisi da cui, tra l’altro, è emerso come la sicurezza sul lavoro, l’emersione e la legalità rappresentino temi che non possono essere trattati separatamente. Nel nostro Paese l’economia sommersa viene stimata tra il 17% ed il 19% del prodotto interno lordo, con una perdita di gettito per lo Stato stimata in ben 100 miliardi di euro all’anno. In base ai dati Istat del 2005, nel nostro Paese ci sono poco più di 5,5 milioni di lavoratori non in regola, e di questi tre milioni risultano essere occupati a tempo pieno; ne consegue che in Italia il 12% delle persone che lavorano non è messo in regola. Ma in quali settori dell’economia tende maggiormente ad annidarsi il lavoro irregolare?