Pensione e lavoro, le proposte di Confindustria

 L’associazione dei datori di lavoro ha deciso di presentare il suo documento “Progetto delle imprese per l’Italia” con l’intento di offrire un serio contributo in un’ottica di rilancio dell’economia nazionale vista anche l’assenza di una seria politica economica e industriale.

Per Confindustria è necessario affrontare senza indugio cinque questioni di rilevanza nazionale: la spesa pubblica e la riforma delle pensioni, la riforma fiscale, le cessioni del patrimonio pubblico, le liberalizzazioni e le semplificazioni insieme al settore delle infrastrutture e dell’energia.

L’accordo sulla rappresentanza e la posizione FIAT

Alla fine la segreteria confederale della maggiore centrale sindacale italiana ha vinto: è riuscita a portare fuori dall’isolamento la CGIL e ha passato alla FIAT il cerino accesso. Non solo, con questa iniziativa intende, in sostanza, chiedere alla maggiore azienda privata italiana di uscire allo scoperto per esporre finalmente le sue reali intenzioni in relazione agli accordi precedentemente sottoscritti. Ad oggi, mancano ancora gli investimenti e dettagli precisi sulla politica industriale della casa automobilistica torinese.

Lavoro e festa nazionale, le critiche di Confindustria

È ormai diventata la questione del 17 marzo, o almeno così si legge in “Conquiste del Lavoro”, il quotidiano della Cisl.

La questione è stata aperta dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, preoccupata dai costi esorbitanti, circa 4 miliardi di euro, che dovranno pagare le imprese per via della nuova festa nazionale.

Il governo, a sua volta, non sembra compatto; in effetti, accanto a chi sostiene Marcegaglia c’è qualcun altro, Paolo Romani, che risulta apertamente d’accordo sull’iniziativa del consiglio dei ministri.

In effetti, per Paolo Romani, ministro dello Sviluppo economico,

L’Unità si celebra solo quest’anno, mi sembra che per una volta si possa festeggiare senza andare a lavorare

Fiat, al via le nuove intese

Nuova fase contrattuale tra il sindacato e Federmeccanica con l’obiettivo di mettere a punto il nuovo contratto del settore dell’auto: in effetti, dal 24 gennaio inizieranno i nuovi confronti per tentare di mettere il freno all’effetto disgregativo di Confindustria all’indomani del referendum tenuto a Mirafiori.

Di certo, questo appuntamento è il primo di una lunga serie che si pone di gestire il nuovo trend dei rapporti industriali: flessibilità e orario di lavoro saranno i temi all’ordine del giorno.

Il confronto inizierà dal pomeriggio del 24 gennaio dove la federazione che unisce le industrie meccaniche italiane vedrà i rappresentanti di Fim, Uil, Fismic e Ugl: le organizzazioni che hanno firmato l’ultimo contratto dei metalmeccanici.

Nel contempo, nella sua  sede provinciale, la Fiom di Cgil presenterà lo sciopero di venerdì prossimo contro gli accordi della casa torinese.

Contratto pubblico impiego: tanti i lavoratori precari da stabilizzare

 Prima del Natale un folta delegazione del Sindacato della Cgil ha incontrato Renato Brunetta, Ministro della Pubblica Amministrazione, in merito al rinnovo dei contratti di lavoro nel pubblico impiego. Al riguardo, la Finanziaria 2010 non aiuta visto che, come sottolineato dal Segretario Generale, Guglielmo Epifani, del rinnovo dei contratti se ne parla ma a conti fatti manca la cosa più importante, ovverosia i soldi. Il Sindacato da un lato sottolinea come in una fase congiunturale difficile come quella attuale ci siano tanti precari da sistemare, ma come nello stesso tempo per i rinnovi contrattuali il Governo stia solo programmando un calendario di adempimenti senza mettere le risorse, ragion per cui la strada appare tutta in salita. Di conseguenza, il Segretario Epifani non vede come la situazione al riguardo si possa sloccare visto che manca proprio da parte del Governo al riguardo un impegno fondamentale, rappresentato dall’atto finalizzato a disporre lo stanziamento per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

Retribuzioni più alte nel 2008. Chi lotta contro la crisi e chi continua a dormire…

Forse, con la notizia che stiamo per darvi inizierete il week end con un sorriso. L’Istat (secondo quanto contenuto all’interno di Repubblica) ha comunicato i dati per quello che riguarda le retribuzioni nel quarto trimestre del 2008. Ebbene: avrebbero registrato un aumento del 3,6% rispetto allo stesso trimestre del 2007. Nel settore dei servizi c’è stato l’incremento maggiore. Ora non ci resta che aspettare i dati relativi al primo trimestre del 2009 (che purtroppo non saranno così positivi).