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Pensione e lavoro, le proposte di Confindustria

 L’associazione dei datori di lavoro ha deciso di presentare il suo documento “Progetto delle imprese per l’Italia” con l’intento di offrire un serio contributo in un’ottica di rilancio dell’economia nazionale vista anche l’assenza di una seria politica economica e industriale.

Per Confindustria è necessario affrontare senza indugio cinque questioni di rilevanza nazionale: la spesa pubblica e la riforma delle pensioni, la riforma fiscale, le cessioni del patrimonio pubblico, le liberalizzazioni e le semplificazioni insieme al settore delle infrastrutture e dell’energia.

In base all’ultimo documento ufficiale per conseguire il pareggio nel 2013 e iniziare a ridurre il rapporto fra il debito e il Pil, il saldo primario dovrebbe migliorare di quasi 90 miliardi di euro, da 0,1 del Pil nel 2010 a +5,4 nel 2013. Dovrebbe rimanere fra il 5 e il 6 % negli anni successivi.

Dati impressionanti che possono essere risolti solo introducendo diverse riforme strutturali.

Per l’associazione dei datori di lavoro guidata da Emma Marcegaglia è necessario intervenire anche sulle pensioni sottolineando i temi aperti: elevare l’età pensionabile, la riforma delle pensioni di anzianità e l’abrogazione i tutti i regimi speciali.

In questa materia Confindustria suggerisce di elevare a 65 anni già nel 2012, così come già previsto nel settore pubblico, l’età per il pensionamento di vecchiaia delle donne del settore privato insieme all’anticipo, sempre al 2012, dell’avvio del previsto meccanismo di aggancio automatico dell’età pensionabile all’aumento della speranza di vita.
Non solo, per Confindustria è anche possibile portare a 62-68 anni la forcella di età di pensionamento flessibile prevista nel regime contributivo in luogo del precedente 57-65 anni.

Per le pensioni di anzianità si suggerisce di abolire l’attuale sistema e consentire il pensionamento anticipato rispetto all’età di vecchiaia (65 anni per tutti e gradualmente incrementata in base all’aumento della speranza di vita), ma solo con una correzione attuariale della prestazione commisurata agli anni di anticipo.

È anche necessario prevedere un regime transitorio per il calcolo della pensione ovvero della valorizzazione dei versamenti contributivi di coloro che matureranno il requisito dei 40 anni di anzianità contributiva entro i prossimi 4 anni, anche se non sarò possibile, per Confindustria, erogare la pensione prima dei 62 anni di età anagrafica.

Per la stessa associazione dal  2013, compatibilmente con l’andamento dei conti pubblici, dovrà essere eliminato il sistema delle finestre mobili.

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