Lavorare in Germania – I documenti necessari

 Siete intenzionati a trasferirvi all’estero e state cercando lavoro in Germania? Bene, ottima scelta! Non siete, infatti, gli unici. Nel corso del 2012 la Germania è stata la nazione che in Europa ha maggiormente accolto le speranze professionali degli italiani, soprattutto di quelli più giovani, con un’età compresa tra i 20 e i 35 anni. 

In Germania si torna a lavorare di domenica

 I tempi sono cambianti e non è più il momento di rilanciare lo slogan “Il sabato il mio papà appartiene a me!” della Federazione unitaria del sindacato in Germania, Dgb, che lanciò una campagna il primo maggio del 1956, per l’introduzione della settimana di cinque giorni.

In realtà, le cose son ben diverse; in effetti, uno studio della Dgb ha confermato che il fine settimana libero diventa sempre una chimera. Infatti, negli ultimi anni, l’eccezione del lavoro al sabato, la domenica e nei giorni festivi è diventata una regola, con gravi conseguenze e rende lo slogan di oltre mezzo secolo fa più attuale che mai.

In Germania l’Ig Metall ottiene aumenti salariali del 4,3%

 L’economia tedesca corre come un treno e i miglioramenti ottenuti dal sindacato tedesco ne confermano l’andamento. Infatti, l’Ig Metall, il sindacato metalmeccanico tedesco, è riuscito a spuntare un aumento del 4,3%, oltre all’assunzione a tempo indeterminato per gli apprendisti e più diritti per i lavoratori interinali.

Un risultato arrivato dopo 37 ore di trattative tanto che il leader del sindacato di categoria, Berthold Huber, ha definito il risultato come

la risposta adeguata per poter affrontare le sfide del mondo del lavoro attuale

Germania, aumentano i precari nella locomotiva d’Europa

A breve ricorreranno i 21 anni della riunificazione tedesca e si stanno moltiplicano iniziative in questo senso. Il sindacato ha deciso di porre l’attenzione, attraverso diverse manifestazioni, sulla difficile situazione dei giovani tedeschi che, malgrado le potenzialità dell’economia tedesca, sono sempre più precari e non hanno una visione seria del proprio futuro.

L’Ig Metall ha cercato di dare voce ai giovani tedeschi che sono quelli più colpiti dall’attuale congettura economica tanto che, da più parti, si sono moltiplicate le manifestazioni per mettere in luce la loro situazione. Il sindacato tedesco, per voce di Detlef Wetzel, il presidente dell’Ig Metall ha osservato che

I politici e gli imprenditori ignorano da anni gli interessi delle nuove generazioni. Noi vogliamo lanciare un forte segnale affinchè la politica metta il tema giovani all’ordine del giorno

New Deal o Piano Marshall? Diverse proposte per uscire dalla crisi

 Per Bernadette Sègol, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, serve un New Deal europeo e per Philippe Aghion è necessario rilanciare il continente europeo con un Piano Marshall: due ricette che condividono lo stesso desiderio di crescita economica e sociale.

In effetti, in una recente intervista pubblicata sul quotidiano “Il Sole 24 ore” l’economista  e professore presso l’Harvard University, Philippe Aghion, ripropone un grande piano di investimenti in grado di offrire opportunità ai Paesi europei.

Per Philippe Aghion il debito è una seria minaccia alla stabilità anche se poi occorre anche fare i conti con una crescita che fa fatica a concretizzarsi. Per approntare un piano di questo tipo occorre la collaborazione dei grandi Paesi europei, in primis la Germania: una possibilità però ritenuta abbastanza remota.

L’apprendistato in Germania, Paese diverso ma problema comune

Mentre in Italia si sta discutendo sulla riforma dell’apprendistato in Germania si scopre che gli apprendisti dell’edilizia sono sottopagati. In effetti, malgrado il trend economico positivo per le imprese e per il mercato del lavoro in generale, in Germania i giovani tedeschi non si trovano in una situazione migliore della nostra: in particolare, i giovani tedeschi si lamentano del fatto di non percepire un salario decente.

Il dato emerge da uno studio dell’Ig Bau, il sindacato del settore edile della Germania, che ha, per l’appunto, denunciato questo grave squilibrio: i giovani si sentono sfruttati e privi di una qualsiasi prospettiva reale. Lo studio parte da un campione di 3500 apprendisti nei settori delle costruzioni e dell’artigianato.

Dalla Germania, richiesta disperata di manodopera

 La Germania ha deciso di correre ai ripari: entro il 2025 mancheranno all’economia dell’efficiente Paese almeno 5,4 milioni di lavoratori qualificati, o almeno secondo le stime dell’Ufficio Federale del lavoro.

Una notizia non certamente di poco conto tanto che il ministro federale del lavoro, Ursula von der Leyen della Cdu, ha fatto sapere che presenterà a breve al Governo un piano composto da norme e iniziative di tipo sociale, messo a punto i mesi scorsi, che permetterebbe alla Germania di soddisfare la crescente richiesta di manodopera sul mercato tedesco attraverso una politica dell’accoglienza e integrazione.

Disoccupazione: in Italia 500 nuovi senza lavoro al giorno

 La CGIA di Mestre ha monitorato l’andamento dei disoccupati nell’Unione Europea negli ultimi due anni, compresa anche l’Italia dove dall’inizio della crisi l’esercito dei senza lavoro è cresciuto al ritmo di 500 al giorno con un tasso di aumento dei disoccupati pari al 24,1%; il dato è chiaramente negativo, ma conforta, comunque fino ad un certo punto, il fatto che nello stesso arco di tempo, in media, nell’Unione Europea i disoccupati dall’inizio della crisi siano cresciuti del 37,9%. Quindi, gli effetti nefasti della crisi sull’occupazione si sono abbattuti in Italia e negli altri Paesi europei in maniera più o meno forte. Il segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina, non a caso, ha messo in risalto come Paesi come il Regno Unito e la Spagna dal fronte occupazionale abbiano avuto un durissimo colpo.