Come trovare lavoro – l’utilizzo dei canali “informali”

 In una sua recentissima ricerca l’Istat ha evidenziato come la ricerca di un posto di lavoro da parte dei più giovani rimane sostanzialmente affidata ai canali informali. L’analisi sottolinea infatti come il 77,6 per cento di loro, quando deve cercare un posto, si rivolge alla rete di amici, parenti e conoscenti, con un fenomeno in incremento rispetto al 2008 di quasi quattro punti percentuali. L’utilizzo dei canali informali è più fruito da parte di uomini rispetto alle donne, e lo fanno soprattutto quelli che hanno un titolo di studio più basso.

Lavoro facile per neolaureati a Milano

 I neolaureati milanesi hanno ottime opportunità per trovare un posto di lavoro. Stando alcune ricerche compiute dai principali sindacati, infatti, solamente il 7,3 per cento dei neolaureati appartenenti alla classe tra i 25 e i 34 anni, a Milano, è disoccupato. Una percentuale che scende al 6,7 per cento se si considera tutta la Lombardia, “isola felice” se si tiene conto che la percentuale sale al 12 per cento in tutto il territorio nazionale.

Occupazione giovanile negli altri Stati europei

 In Italia la situazione dell’occupazione giovanile è – per usare un eufemismo – un disastro. Alla fine del 2011 il tasso della disoccupazione giovanile ammontava infatti al 29,1 per cento, con un incremento che in soli quattro anni sfiorava gli 8 punti percentuali. A tale dato si aggiunta poi un altro 19,8 per cento di giovani che non studiano e non cercano occupazione, e si tenga altresì conto del 18,2 per cento di giovani in precoce abbandono di istruzione e formazione, e al solo 20,3 per cento che consegue un’istruzione universitaria. Ma quale è la situazione negli altri principali Paesi europei?

Ernst & Young: i programmi di inserimento professionale per i neo laureati

 Ernst & Young è una delle più note società al mondo ad operare nel settore dell’erogazione di servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory. Il network Ernst & Young fornisce inoltre anche servizi consulenza legale. La compagnia si mostra particolarmente attenta a ricerca e inserire nelle proprie strutture neo laureati in grado di arricchire il dinamismo e le competenze del proprio staff. Abbiamo selezionato per voi due programmi di inserimento professionale da non perdere!

Lavoro per giovani 2013

 Alla faccia di chi ritiene che i giovani italiani siano “choosy”, o schizzinosi nella scelta del proprio primo lavoro, arrivano i risultati della ricerca “Il futuro delle nuove generazioni in Italia”, promossa dallo Ial nazionale (Innovazione apprendimento lavoro) in sinergia con la Cisl, e realizzata dall’Istituto di ricerche Demopolis su un campione di 3.600 giovani tra i 18 e i 34 anni. La fotografia che esce fuori dall’osservazione è certamente positiva, rivelando come gli italiani – soprattutto le generazioni più giovani – di buon grado accettino di adattarsi alle difficoltà del mercato.

Risorse lavoro, come evitare che i “cervelli” vadano in fuga

 Evitare che i cervelli migliori del territorio fuggano altrove, prevalentemente all’estero, trattenendoli con supporti e contributi che possano premiarne il livello di innovazione portate sui tessuti socio economici. È questo quanto ha pensato l’Unioncamere Calabria, che con un recente provvedimento ha scelto di stanziare 160 mila euro per il sostegno all’occupazione nella Regione Calabria.

Il bando, titolato “Ora labora! Stop alla fuga dei cervelli”, prevede incentivi finanziari alle imprese innovative del settore manifatturiero, per assunzioni a tempo indeterminato, di giovani laureati che abbiano la propria residenza all’interno dei confini del territorio regionale.

Lavoro giovani, l’Italia spreca i suoi talenti

Una vera “sprecona” di cervelli. Così è stata definita l’Italia all’interno del Convegno di Confindustria, recentemente tenutosi a Capri. A guardare le ultime elaborazioni statistiche su come il BelPaese tratta i suoi giovani, tuttavia, è ben difficile smentire coloro che ritengono che l’Italia sia una buona base di partenza di ottime professionalità, e una scarsissima meta di arrivo per i talenti tricolori.

L’elaborazione compiuta dal Centro Studi della Confindustria è davvero emblematica. Nel Paese la popolazione “giovane” (intendendo per tale quella con età compresa tra 15 e i 29 anni) sul totale è pari a poco più di 20 punti percentuali, con un picco che sale a 30 punti percentuali al Sud, e precipita intorno ai 15 punti percentuali nel Centro e nel Nord Italia.

Lavoro giovani, bisogna ridurre le tasse

Nelle ultime settimane abbiamo discusso in diverse occasioni della necessità di ridurre le tasse sull’occupazione giovanile. A sostenerlo non sono, tuttavia, solamente le imprese, ma anche alcune tra le principali Organizzazioni internazionali, che hanno compreso come tassare eccessivamente le imprese, ed evitare le agevolazioni sul fronte dell’occupazione giovanile, scoraggia i datori di lavoro dall’inglobare professionalità giovani all’interno dei propri organigrammi aziendali.

Proprio in virtù di quanto sopra è interpretabile il rapporto Ocse sull’occupazione e la tassazione collegata. Un’analisi in cui l’Organizzazione afferma come occorra varare al più presto delle riforme strutturali che possano favorire l’occupazione giovanile a basso costo, attraverso l’utilizzo della leva fiscale. Una manovra urgente, da realizzare anche in tempi molto difficili per le economie nazionali, con i principali governi che cercano di ridurre il proprio rispettivo deficit.