Il contribuente non ha solo il dovere di presentare ogni anno la dichiarazione dei redditi, ma anche quello di conservarne tutta la relativa documentazione fino ad una certa data.
Può succedere, infatti, che l’Agenzia delle Entrate debba procedere ad eventuali controlli e, in questo caso, tutti i documenti fiscali vanno tenuti sempre a disposizione: scontrino delle medicine, le fatture per spese mediche, le ricevute dei bonifici bancari, i modelli F24 pagati. PROPRIO TUTTO.
Sapete già, certamente, che le modalità di presentare la dichiarazione dei redditi sono diverse: è possibile presentare il Modello 730 tramite il datore di lavoro oppure tramite un Caf o un professionista e utilizzare, secondo i casi, sia il Modello 730 che il Modello Unico. Qualunque modalità si sia seguita per la dichiarazione dei redditi, ripetiamo che è necessario conservare la documentazione relativa ai dati dichiarati nel modello presentato fino al quarto esercizio successivo all’anno di presentazione del modello 730 o Unico. In breve, la documentazione va conservata fino al 31 dicembre 2016, indipendentemente dal fatto che si tratti del modello 730 del 2012 o del modello Unico 2012.
Vi elencheremo di seguito i documenti da conservare fino al 31 dicembre 2016. ma vogliamo ricordarvi che, fra gli altri, è importante conservare quelli relativi ad eventuali agevolazioni fiscali da indicare necessariamente nella compilazione del
Con la circolare n.19/E del 1° giugno 2012 l’Agenzia delle Entrate indica le
Con il modello 730, oltre agli altri vantaggi rispetto al Modello Unico, si ha anche quello di poter effettuare il pagamento in busta del
Può succedere che le ritenute Irpef da versare non bastino a rimborsare l’intero credito che spetta al lavoratore. In tal caso il sostituto d’imposta datore di lavoro può effettuare i
Il lavoratore dipendente, o il pensionato, che presenta il modello 730 per la dichiarazione dei redditi ha due possibilità per il conguaglio a credito o a debito dell’aliquota Irpef: recuperare i crediti Irpef nella busta paga di luglio o di agosto/settembre oppure pagare le imposte a saldo e acconto dovute, anche a rate, come indicato nel prospetto di liquidazione. A sua volta, il datore di lavoro o l’Inps devono addebitare o accreditare nei limiti delle ritenute.
Il lavoratore ha diritto al conguaglio a credito se ha pagato imposte in eccesso: il rimborso viene fatto nelle buste paga dell’anno. Chiarimenti in dettaglio.