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Come diventare barista – aprire un bar – II

 Una delle possibili soluzioni a disposizione di coloro che in questo periodo vogliono mettersi in proprio e avviare una propria attività imprenditoriale è quella di aprire un bar, una attività di somministrazione che possa diventare piano piano il proprio business principale. L’avvio di un bar, tuttavia, come abbiamo suggerito anche in un primo post pubblicato su questo argomento, deve essere in un primo tempo considerata come una’attività parallela a quella che già possiede, in modo da dare al progetto il giusto tempo per entrare a regime. 

Come diventare barista – aprire un bar – I

Dopo aver toccato quindi gli importanti problemi relativi alla burocrazia, alla necessità di un investimento iniziale, alla scelta della location e alla selezione del target di clientela che si desidera avere, possiamo ora dedicarci ad altri aspetti relativi all’avvio di un bar, per capire quali sono i primi passi da muoversi nel caso in cui si desideri diventare baristi di successo – e non solo barman! – a tutti gli effetti.

Come diventare barman

Come aprire un bar – II

Per chi inizia da zero questa attività uno dei consigli in genere dispensati dagli esperti e da coloro che hanno già fatto questa scelta è quello di non comprare il locale, almeno in una prima fase, e di cercare di risparmiare sull’arredamento in modo creativo, ad esempio puntando non su arredamenti di tipo industriale, ma di tipo artigianale o addirittura vintage, che con un po’ di fortuna possono essere recuperati anche a costo zero.

Non c’è dubbio, infatti, che un locale debba riuscire ad attirare la sua clientela non solo per la qualità di ciò che viene servito, ma anche per la sua parte estetica. Uno dei primi errori che bisogna evitare quando si arreda un bar è quello di scegliere soluzioni convenzionali ed anonime. Un bar, cioè, dovrebbe puntare ad essere più unico che rare, perché solo in questo modo potrebbe assicurarsi la predilezione da parte dei turisti.

Esistono tanti esempi nel mondo di locali cognegnati per essere delle mete fisse e imperdibili per i turisti. Sono i cosiddetti bar a tema, quelli in cui non si può fare a meno di sostare. Nel mondo vi sono ad esempio bar dedicati al mondo incantato delle fate – Barcellona – al mondo tenebroso dell’oltretomba – Lubiana – a quello dei ghiacci – in Svezia ma non solo – o a quello naturale – come quello ricavato all’interno di un baobab in Sudafrica.

Il consiglio per tutti coloro che devono aprire la loro attività imprenditoriale, in Italia o all’estero è quindi quello di scegliere un tema ben definito e carico di significati e applicarlo alla propria creazione.

Per coloro che pensano di esportare la propria attività imprenditoriale all’estero, tuttavia, ci sarà un passaggio in più da considerare nella scelta della location e dell’ambientazione, che deve passare prima attraverso la scelta del paese. Una spiaggia paradisiaca può sembrare una grande idea in un primo momento, ma poi ci si accorge che per gestire al meglio una attività imprenditoriale si avrà bisogno anche di altro. Scegliete quindi una nazione sicura e dall’efficiente burocrazia, come il  Canada, l’Australia, i paesi del Nord Europa, le zone turistiche più famose in paesi relativamente stabili come la Spagna, la Grecia o la Turchia.

 

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