Crisi? Io voglio una promozione

Crisi? Io voglio una promozione” Titolo provocatorio? Può darsi. Ma è innegabile che tutti noi (chi più chi meno) sia ambizioso e desideri sempre qualcosa di più soprattutto da un punto di vista lavorativo. Certo: la situazione economica mondiale non è idilliaca ma possiamo lo stesso provare a chiedere un aumento oppure una promozione al nostro datore di lavoro.

Facciamo un passo indietro. Lo spunto per questo post mi è venuto leggendo un articolo all’interno del mensile “Glamour” a cura della giornalista Chiara Oltolini. A quanto pare nei periodi di crisi le aziende piuttosto che cercare all’esterno preferiscono affidarsi a persone che già conoscono e con le quali si è instaurato un rapporto di fiducia. All’interno le parole di Luigi Ballerini, psicanalista e autore del manuale “120 giorni che ti cambiano la vita” (edito da Rizzoli) che riferendosi proprio alle risorse interne dice

Costano meno e sono già formate. Due regole base che valgono sempre: verificate che la posizione scoperta sia alla vostra portata

Happy Hour, Happy Job: giornata dedicata al lavoro

 Se siete appassionati di viaggi e vi interessano le professioni legate al turismo vi comunichiamo che martedì 28 luglio il Centro Studi CTS organizza una giornata proprio dedicata ai mestieri che ruotano attorno al turismo.

L’evento si chiama “Happy Hour, Happy Job”: si tratta di una giornata dedicata alla formazione ed al lavoro ma anche alla socializzazione ed allo svago.

Happy Hour, Happy Job: un’occasione di confronto serena e piacevole da vivere in compagnia sorseggiando un buon cocktail.

Kimberly Miners: modella di nudo e spazzina!

 Siamo rimasti colpiti dalla professione anzi dai due mestieri che una ventenne ha ammesso di fare e vorremmo capire qual è il vostro pensiero.

Partiamo dal presupposto che la vita è diventata sempre più cara e che è difficile anche arrivare a fine mese. Probabilmente (?) questo è anche il pensiero di Kimberley Miners che di professione è una spazzina ma a quanto pare i soldi che guadagna non le sono sufficienti per una vita soddisafacente.

E così per arrotondare ha pensato bene di fare contemporaneamente anche la modella posando spesso nuda.

Professione netturbino: in 3000 per 16 posti

 Sembra incredibile ma invece quanto vi stiamo per raccontare è accaduto veramente. Lo scorso mese di giugno è scaduto il termine ultimo ed utile per un concorso come operatore di secondo livello (tanto per intenderci il netturbino) indetto dalla Vus (Valle Umbra Servizi).

Stando a quanto contenuto all’interno del quotidiano “Corriere dell’Umbria” le domande pervenute sarebbero quasi 3000 ed i posti disponibili solamente 16. Domande che sono arrivate non solamente dall’Umbria ma anche da altre regioni.

Reddito dei ristoratori uguale a quello dei pensionati

Torniamo a parlare di redditi. Dai dati delle dichiarazioni dei redditi è emerso un altro dato che se vogliamo possiamo definirlo come preoccupante. Sembra infatti che il reddito lordo dei ristoratori sia stato lo stesso dei pensionati: ossia tra i 14.500 e i 13.500 euro l’anno.

I commercianti invece hanno dichiarato un reddito di poco superiore ai 19.000 euro l’anno: un dato simile a quello dei lavoratori dipendenti.

Il reddito degli italiani

Un italiano su due ha dichiarato meno di  euro 15.000 lordi.  Questa la prima cifra che ermerge dalle dichiarazioni dei redditi del 2008 dei lavoratori italiani e che si riferiscono ai redditi percepiti nel corso del 2007.

Se ci riferiamo ai lavoratori autonomi il rapporto diventa uno su quattro. Il reddito medio è invece di euro 18.892 pari a 1.453 euro lordi al mese (contando anche la tredicesima). Il reddito del 2006, come avevamo riportato qui era di euro 18.324: si assiste quindi ad un aumento.

Il vademecum per le ferie dei collaboratori domestici di Assindatcolf

Assindatcolf è l’Associazione Sindacale Nazionale dei Datori di Lavoro domestico e tra i vari compiti si occupa di assistere gli associati per quello che riguarda:

  • Predisporre il contratto di lavoro
  • Sbrigare le pratiche di assunzione
  • Elaborare i vari fogli paga
  • Regolarizzare gli extracomunitari

Con collaboratori domestici intendiamo: colf, baby sitter, cuochi, giardinieri e assistenti familiari. Svolgono un servizio molto importante se consideriamo che sono in costante aumento le famiglie che necessitano proprio di un aiuto domestico .

Le liste di mobilità e l’indennità di mobilità: cosa sono e a cosa servono

Le liste di mobilità sono particolari liste in cui possono essere iscritti i lavoratori che abbiano perso il proprio posto di lavoro a causa di un licenziamento. Licenziamento che può essere stato causato da una riduzione dell’attività o dalla cessazione della stessa.

Lo Stato, ai lavoratori in mobilità cerca di fornire alcuni strumenti utili al loro reinserimento nel mondo del lavoro. Vi ricordiamo infatti che le aziende che assumono lavoratori in mobilità godono di numerosi sgravi fiscali. La mobilità viene inoltre vista come uno strumento utile a far sì che avvenga il passaggio del lavoratore da un’azienda in crisi ad un’altra che invece necessita di manodopera.

Le richieste del sindacato Domina per colf e badanti

 Gazzetta del Lavoro riceve e pubblica

DOMINA, il sindacato che rappresenta le famiglie che danno lavoro a colf e badanti, commenta favorevolmente le dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia Carlo Giovanardi, in merito alla possibile regolarizzazione delle badanti che si trovano già nel territorio italiano, senza permesso di soggiorno, ma con un rapporto di lavoro già in corso.

Sono infatti numerose le famiglie italiane che affidano ad assistenti stranieri la cura dei propri anziani e spesso questa è l’unica maniera per garantire alle persone sole e non autosufficienti, la possibilità di continuare a vivere nel proprio ambito domestico.

Badanti irregolari: chiesta una regolarizzazione

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia Carlo Giovanardi ha chiesto una una regolarizzazione per gli extracomunitari che si trovano già in Italia e che hanno un rapporto di lavoro in corso anche se privi di permesso di soggiorno.

Non si tratta di una cifra irrisoria. Sarebbero infatti circa mezzo milione le persone che attualmente si troverebbero fuori legge. Secondo una nota diffusa dall’ADOC a Roma, su un totale di 330.000 persone che lavorano come badanti, colf oppure baby sitter a tempo pieno opure part time ci sarebbero ben 112.000 lavoratrici irregolari.

Invalidità civile: una vera e propria odissea

Esiste una legge, la numero 68 del 1999, che si prefigge come obiettivo principale quello di inserire nel mondo del lavoro le persone disabili. Si può applicare a persone in età lavorativa affette da minoranze fisiche, psichiche o sensoriali, alle persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%, alle persone sordomute o non vedenti, alle persone invalide di guerra e agli invalidi civili (i “protagonisti” di questo nostro post). Per legge, a seconda del numero di impiegati in una certa azienda, il datore di lavoro è obbligato ad assumere un certo numero di lavoratori appartenenti ad una delle categorie appena descritte. Le aziende usufruiscono di numerosi benefici soprattutto fiscali.

Affinchè venga riconosciuta un invalidità di tipo civile che permetta quindi l’inserimento in una graduatoria speciale occorre sostenere una visita medica che serve a determinare la percentuale di invalidità.

Viviamo in Italia, un paese in cui la burocrazia è lunga ed in cui per una visita spesso bisogna aspettare molto tempo.

Ecco i tre progetti per fare ritornare al lavoro i cassa integrati

 Qualcosa nella disastrosa economia sembra muoversi anche se dovremo attendere diversi mesi prima di affermare se siano delle mosse giuste. Vediamo in dettaglio quali sono le tre misure principali che verranno applicate in via sperimentale nel biennio 2009-2010. Le modalità precise di attuazione verranno rese note in seguito. Si spera che questi provvedimenti possano rappresentare un valido aiuto per il reinserimento nel mondo del lavoro dei tanti cassa integrati.

1) Rien­tro anticipato dei lavoratori dalla cassa in­tegrazione. In sostanza l’azienda può sì rimettere al lavoro i cassa integrati purché vengano impiegati in progetti di formazione e/o di apprendimento. In questo caso, lo stipendio verrà pagato per l’80% grazie all’assegno della cassa. L’azienda pagherà invece solamente il restante 20%.
Anche per i corsi di formazione sono stati stanziati cospicui fondi. Quello che speriamo è che vengano utilizzati realmente per una corretta formazione. In questo caso a beneficiarne sarà sì il lavoratore ma anche l’azienda che potrà contare su forza lavoro informata e al passo con i tempi.