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Pirateria Audiovisiva = disoccupazione

Ieri (16 aprile) si è svolta a Roma una conferenza stampa a cura della Fapav (Federazione Anti Pirateria Audiovisiva). In collaborazione con IPSOS ASI sono stati mostrati alcuni dati e statistiche relative al fenomeno della pirateria in Italia. Fenomeno che a quanto sembra è in costante ed inesorabile crescita. La ricerca Ipsos ha analizzato la situazione in Italia che ha raggiunto livelli veramente critici.

La maggior parte dei “pirati” è consapevole di compiere un reato ed ammette che in presenza di reali deterrenti agirebbe in maniera diversa: fruirebbe delle opere in maniera legittima.

Il fatturato perso a causa della pirateria (nel corso dell’ultimo anno) è stato di 530 milioni di euro. La pirateria è un problema economico e sociale. Ne parliamo all’interno di un blog sul lavoro perchè a causa della pirateria sono ben 250 mila i lavoratori a rischio. A noi non sembrano affatto pochi.

Un altro dato: il 32% del campione degli intervistati ha fruito di copie pirata negli ultimi 12 mesi.

Queste le parole di Carlo Verdone:

“Le cifre presentate dalla ricerca Fapav obbligano tutti noi a porci delle domande:”Quante altre sale vogliamo veder chiudere? Quanti altri centri dell’ audiovisivo dovranno cambiare destinazione d’uso? Quanti lavoratori del settore vogliamo vedere disoccupati?”. Mi rendo conto di rischiare di esser impopolare presso il popolo dei giovani che “vivono la rete”, ma stiamo realmente assistendo al lento sfascio di un’ industria”

Cosa ne pensate?

Ringraziamo Fapav per il comunicato stampa.

2 commenti su “Pirateria Audiovisiva = disoccupazione”

  1. Io penso “pazienza”.
    Non si può fermare il progresso (perchè la condivisione e lo scambio di arte e di cultura) perchè altrimenti la gente perde il posto di lavoro.

    Chi ha inventato l’automobile si sarà preoccupato di chi costruiva i carri? Certo che no.

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  2. Vorrei discutere sulla cifra persa. Non è detto che chi scarica poi compra. Questi “soldi persi” che percentuale sono sul fatturato ipotetico totale? Forse abbassando i prezzi, appoggiare le nuove tecnologie (un esempio su tutti iTunes) potrebbe portare giovamento.
    Se abbassassero i prezzi recupererebbero quei 530 milioni? Secondo me ne prenderebbero anche di più!

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