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Istruzione, alcuni chiarimenti sulla formazione dei nuovi insegnanti

Con il nuovo regolamento emanato dal ministero dell’Istruzione si favorisce il costante confronto tra luogo di lavoro, scuola, e il centro di formazione, l’università.

In effetti, con la nuova procedura si tende a favorire la nuova professionalità dei docenti con un tirocinio svolto direttamente nelle classi allo scopo di ottenere la necessaria esperienza.

Con il nuovo regolamento si volta pagina istituendo nuovi percorsi universitari anche se, tra l’altro, si garantisce l’attuale iter abilitante all’insegnamento per gli studenti iscritti al corso di laurea in scienza delle formazione primaria.

Come avevamo già posto in evidenza, con le nuove disposizioni si potrà insegnare alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria con un corso di laurea magistrale quinquennale, a ciclo unico comprensivo di tirocinio a partire dal secondo anno di corso.

Al contrario, per insegnare alla scuola secondaria di primo e secondo grado è necessario svolgere un corso laurea triennale, un corso di laurea magistrale biennale ed un successivo anno di tirocinio formativo attivo.

Il regolamento stabilisce anche il percorso per chi intende insegnare una disciplina artistica musicale o coreutiche. In effetti, a questo riguardo saranno definiti dei percorsi di formazione ad hoc attivati dalle università e dagli istituti di alta formazione.

Il ministero, attraverso il nuovo regolamento che entrerà in vigore il 15 febbraio, ha stabilito che gli accessi ai nuovi percorsi professionali saranno programmati in base alle esigenze di ciascuna regione con una maggiorazione del 30%.

Per poter accedere ai nuovi corsi di laurea saranno attivati degli appositi test selettivi.

Al momento non è ancora chiara la procedura di assunzione dei nuovi docenti.

Infatti, il Ministero ha fatto sapere che, a questo riguardo, sarà emanato un nuovo decreto e al momento non si hanno informazioni a proposito.

Non solo, manca anche un decreto ad hoc che definisca il percorso degli insegnanti che, in base alle specializzazioni conseguite, potranno svolgere la relativa abilitazione.

Il decreto del ministero, al contrario, ha chiarito che le competenze da utilizzare per l’insegnare ai soggetti disabili saranno acquisiste durante il corso di laurea attraverso i crediti formativi.

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