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Come diventare accompagnatore escursionistico

Amate la montagna, la vita all’aria aperta e la natura in tutti i suoi aspetti? Se nutrite queste passioni sin da quando eravate bambini allora dovete sapere che potrebbero diventare per voi anche una fonte di reddito da adulti. Esistono infatti molte professioni che possono essere fondate su passioni personali e una di queste è sicuramente quella dei capi escursionisti. Si tratta infatti di figure professionali perfettamente riconosciute nel mondo del lavoro italiano e internazionale che vanno sotto il nome di accompagnatori escursionistici.

Il compito di un accompagnatore escursionistico nazionale è quello di assistere in modo assolutamente valido e professionali le persone che si recano in escursione in zone di particolare pregio naturalistico. E’ un lavoro che richiede grande impegno e professionalità, ma anche un grande passione per i luoghi che si visita, da trasmettere, se possibile, alle persone che vengono accompagnate.

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Sicuramente molte persone possono svolgere questa attività anche a livello amatoriale, ma diventare delle guide riconosciute su tutto il territorio italiano e farne la propria professione certamente dà un’altra soddisfazione. Vediamo quindi come è possibile diventare degli accompagnatori escursionistici a tutti gli effetti e quali sono gli step da compiere per arrivare a svolgere tale professione.

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Come diventare accompagnatore escursionistico

Coloro che vogliono diventare degli accompagnatori escursionistici devono seguire un percorso di formazione apposito, che li porterà ad essere competenti e professionali in ogni situazione. E’ in genere la Regione ad organizzare i corsi per essere riconosciuti tali. Essere un accompagnatore è un’attività di grande responsabilità perché si tratta di un lavoro svolto a contatto e insieme ad altre persone.

Il corso prevede la frequenza di lezioni teoriche e di esercizi pratici, che verranno svolti sotto la guida di un escursionista esperto in grado di trasmettere tutte le regole escursionistiche che il mestiere prevede siano applicate.

La frequenza del corso abilitante prevede anche il sostenimento di prove scritte e orali per il conseguimento del titolo. Alle prove sarà in genere presente anche un membro della commissione nazionale, che affiancherà la commissione interna. Dopo lo svolgimento del corso è previsto anche un periodo di tirocinio che renderà gli aspiranti guide turistiche a tutti gli effetti.

E’ necessario ricordare, però, che il corso per diventare accompagnatori escursionistici viene in genere effettuato presso associazione FIE – Federazione Italiana Escursionisti – diverse da quelle a cui siete eventualmente iscritti. Al termine del corso è previsto anche un periodo di tirocinio che viene attestato da funzionari addetti a questo scopo. Un volta superato questo periodo di formazione si diventerà effettivi e pronti per la guida di un gruppo.

Un accompagnatore escursionista riconosciuto può quindi continuare a lavorare sia come volontario, seguendo le attività delle diverse associazioni presenti sul territorio, sia per proprio conto, promuovendo gite ed escursioni. L’attività di volontariato non è retribuita, in genere, ma prevede solo l’erogazione di un rimborso spese per le spese sostenute, ma quella che si svolge come privato lo è.

Lavorare come volontario, tuttavia, soprattutto nei primi tempi, aiuta ad accrescere la propria esperienza e la propria conoscenza degli itinerari e dei sentieri da seguire, ed è una efficace attività di formazione.

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