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Come funziona l’esame da avvocato?

 

 L’esame da avvocato è il momento più importante nella vita di coloro che desiderano praticare la professione legale. Con l’approvazione del Decreto-legge n. 51/2023, convertito in Legge n. 87/2023, alcune modifiche che riguardano l’esame da avvocato sono state introdotte per la sessione 2023. Conoscerle a fondo è il primo passo per sentirsi pronti ad affrontarle. Qui forniamo agli aspiranti avvocati una pratica guida sul funzionamento dell’esame, con un focus sulle varie fasi e sui requisiti da soddisfare, anche in relazione al nuovo Decreto-legge.

Le prove dell’esame da avvocato 2023

La prova scritta è sempre stata uno scoglio da superare nell’esame da avvocato. Secondo l’articolo 4 quater del Decreto-legge, la prova scritta sarà unica e consisterà nella redazione di un atto giudiziario. Saranno quindi richieste ai candidati conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale. Il candidato dovrà scegliere una materia tra il diritto civile, il diritto penale e il diritto amministrativo che sarà alla base della prova. Ogni componente della sottocommissione d’esame valuterà l’elaborato con un punteggio massimo fino a 10 punti.

Se ottengono un punteggio di almeno 18 punti nella prova scritta, i candidati passano alla prova successiva. La prova orale si svolgerà in tre fasi distinte. Nella prima fase, il candidato affronterà una questione pratico-applicativa in forma di soluzione di un caso, che richiederà conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale. Il candidato dovrà scegliere preventivamente una materia tra il diritto civile, il diritto penale e il diritto amministrativo su cui basare la prova. Successivamente, nella seconda fase, il candidato affronterà brevi domande volte a dimostrare le sue capacità argomentative e di analisi giuridica. Saranno richieste tre materie, di cui una sarà relativa al diritto processuale. Infine, nella terza fase, il candidato dovrà dimostrare la sua conoscenza dell’ordinamento forense e quindi dei diritti e doveri di chi svolge la professione di avvocato.

Anche nella prova orale, ogni componente della sottocommissione assegnerà un punteggio di merito fino a un massimo di 10 punti per ciascuna fase. Per superare l’esame da avvocato, i candidati dovranno ottenere un punteggio complessivo non inferiore a 105 punti nella prova orale. Di questi, un punteggio di almeno 18 punti in ciascuna delle materie affrontate nelle tre fasi è obbligatorio.

Le commissioni d’esame e le loro caratteristiche

Le sottocommissioni d’esame saranno composte secondo le modalità previste dall’articolo 3, commi 1 e 3, del Decreto-legge 31/2021, convertito in Legge 50/2021. Il Ministero della Giustizia emetterà un decreto per indicare la data di inizio delle prove, le modalità di sorteggio per gli orali, la pubblicità delle sedute d’esame. Anche le modalità di comunicazione delle materie scelte dai candidati per le due prove verranno stabilite dal decreto ministeriale.

L’articolo 4 quater del Decreto-legge introduce anche disposizioni per l’accesso al certificato di compiuto tirocinio, che sarà rilasciato secondo specifiche modalità temporanee fino all’istituzione della Commissione nazionale per la tenuta della banca dati, come previsto dal regolamento del Ministero della Giustizia.

Come prepararsi all’esame da avvocato

Chi svolge l’esame da avvocato lo fa per dimostrare la propria preparazione e le proprie competenze e quindi poter accedere all’esercizio della professione legale. È un processo rigoroso che richiede una preparazione impeccabile e una conoscenza approfondita del diritto. Per questo motivo i neolaureati in giurisprudenza dovrebbero iniziare la preparazione con anticipo, utilizzando risorse di studio varie e di alta qualità e partecipando a un corso per l’esame da avvocato specialistico.

Anche se molti sottovalutano questo aspetto, imparare a gestire lo stress durante il periodo di preparazione e durante lo svolgimento dell’esame è fondamentale per dimostrare serenamente le proprie competenze in materia legale senza farsi sopraffare dall’ansia. Anche in questo particolare ambito ci si può preparare per essere sereni e lucidi in fase d’esame. Sessioni di mindfulness e rilassamento, tanto riposo e un buon rapporto con gli insegnanti e i colleghi candidati aiuteranno a smaltire l’ansia e ad arrivare all’esame perfettamente pronti ad affrontare le prove. Si tratta di un momento cruciale nella vita di un futuro avvocato: sarebbe un peccato sprecarlo perché si è passata una notte in bianco o non si è abbastanza sereni da risolvere le prove scritte e orali.

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