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Emendamenti riforma del lavoro

 Mancano poche ore al voto degli emendamenti al ddl lavoro. Gli emendamenti (la cui illustrazione è già terminata) saranno infatti posti in votazione a partire da mercoledì 2 maggio, con un breve ritardo a quanto precedentemente auspicato. Una dilazione temporale minima, che dovrebbe tuttavia permettere alla Commissione Lavoro del Senato e alla Commissione Bilancio di concludere il proprio iter con maggior calma.

Stando a quanto affermato da Maurizio Castro (Pdl), una volta avviate le votazioni, i lavori potrebbero concludersi già entro pochi giorni. Al termine dell’esame in prima lettura da parte del Senato, infatt, “il prodotto sarà praticamente finito” – ha ricordato Castro – senza tuttavia sbilanciarsi sull’ipotesi di blindare il testo nel successivo passaggio alla Camera.

“Per prassi” – ha aggiunto il relatore – “c’è una condensazione durante la prima lettura, e dato che il Senato lavorerà con intensità e dedizione al testo, per effetto del principio di condensazione, il prodotto sarà praticamente finito”. Non vuol dire, tuttavia, ha integrato Castro, che la Camera non possa procedere a ulteriori modifiche del testo.

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO E L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

Parla della riforma del lavoro anche il viceministro del Welfare, Michel Martone, che afferma come sia “ancora presto” per valutare le proposte di modifica che verranno promosse dall’Esecutivo. “Il governo sta ascoltando le proposte, gli emendamenti sono numerosissimi. Nella prossima settimana si entrerà nel vivo”.

In attesa dell’appuntamento con la votazione al Senato, la Cgil ha già confermato lo sciopero precedentemente annunciato, senza tuttavia sbilanciarsi sulla data. “Abbiamo la vaga sensazione” – ha affermato in merito Susanna Camusso, leader del sindacato – “che ci sia confusione sull’iter e sui tempi. Accompagnaremo la mobilitazione lungo l’iter parlamentare”, confermando la manifestazione contro la precarietà fissata per il 10 maggio, giorno in cui la riforma del Lavoro dovrebbe approdare a Palazzo Madama.

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