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Fiat e il caso SACE

La SACE è una società controllata dal ministero dell’Economia e ha il compito istituzionale quello di assicurare dai rischi politici e commerciali le operazioni all’estero delle aziende italiane: sono circa 200.000 le aziende che investono all’estero e che hanno chiesto i servizi della società.

Cesare Damiano, insieme con altri parlamentari del gruppo PD, ha presentato una interpellanza, n. 2-00911, ai ministri dell’economia e dello sviluppo economico chiedendo impegni precisi all’esecutivo sulla Sace.

In particolare, Cesare Damiano, primo firmatario e capogruppo PD alla commissione lavoro, ha chiesto il rispetto dello spirito della legge 14 maggio 2005 n. 80, ovvero che i benefici e le agevolazioni previsti ai sensi della legge 24 aprile 1990 n. 100, del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 143 e della legge 12 dicembre 2002 n. 273, non si applicano ai progetti delle imprese che, investendo all’estero, non prevedano il mantenimento sul territorio nazionale delle attività di ricerca, sviluppo, direzione commerciale, nonché di una parte sostanziale delle attività produttive.

L’osservazione di Cesare Damiano è rivolta, in buona sostanza, alla Fiat di Sergio Marchionne che intende chiudere Termini Imprese ma che poi investe in Serbia oltre un miliardo di euro: somma assicurata dalla Sace.

Il Sottosegretario Viale ha risposto all’interpellanza presentata da Cesare Damiano facendo presente l’istruttoria condotta da SACE sulle singole operazioni non si limita ad accertare la sostenibilità delle stesse sotto il profilo economico-finanziario, ma è altresì volta a verificare il rispetto della normativa applicabile a SACE e alle parti coinvolte, ivi inclusa quella in materia di delocalizzazione di cui all’articolo 1, comma 12, del decreto-legge 14 marzo 2005 n. 35, convertito dalla legge 14 maggio 2005 n. 80.

L’analisi condotta da SACE, prosegue il sottosegretario, per verificare l’effettivo rispetto di tale previsione normativa viene effettuata, oltre che mediante l’esame di documentazione tecnico-finanziaria anche mediante l’analisi delle ulteriori informazioni fornite su richiesta della stessa SACE, quali, ad esempio, piano industriale e  business plan.

Non solo, il sottosegretario pone in risalto che esistono vincoli legislativi posti dalla legge n. 80 del 2005, che impongono alle imprese beneficiarie dell’agevolazione importanti limiti finalizzati al mantenimento di una parte sostanziale della struttura produttiva in Italia, nonché della  direzione commerciale e degli investimenti in ricerca e innovazione.

I firmatari, da parte loro, ritengono che, pur riconoscendo l’importanza del sistema industriale internazionale, deve essere assicurato la permanenza in Italia di una parte rilevante dell’attività manifatturiera, in modo particolare per le produzioni che richiedono alti contenuti tecnologici.

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