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L’Europa promuove il governo Monti

Mario Monti incassa l’Ok di Bruxelles al suo piano per riportare il bilancio in parità. Il presidente dell’eurogruppo Juncker si è detto soddisfatto dalle misure presentate dal nostro premier tanto che ha dichiarato al termine dell’incontro che sono

una buona base su cui fondare riforme ambiziose e garantire gli obiettivi sperati, siamo sicuri che Monti saprà realizzare il programma

Anche Olli Rehn, il commissario UE, si è detto soddisfatto sulle garanzie espresse da Monti finaizzate al pareggio di bilancio per il 2013 impegnando personalmente il premier italiano e tutto l’esecutivo. Non solo, oltre al risanamento di bilancio, Mario Monti ha anche messo in evidenza le misure che intende adottare per favorire lo sviluppo e la crescita che sono elementi essenziali per centrare l’obiettivo previsto.

Al momento gli organismi europei non hanno indicato le possibili cifre della manovra perché Olli Rehn e Jucker hanno valutato positivamente la volontà del governo per rispettare il fabbisogno e le misure per colmare il gap di crescita anche inserendo nuovi provvedimenti se ritenuti necessari.

L’unica richiesta che ha espresso l’Unione è quella di accelerare i tempi per non lasciare agire la speculazione in modo incontrollato, anche se per la Commissione Ue

L’Italia deve rapidamente aumentare i suoi sforzi per fronteggiare la sfida incredibile che ha davanti. Il governo ha le competenze per disegnare un pacchetto completo di riforme, ma per essere credibile, l’agenda deve essere ambiziosa, globale ma anche dettagliata e vincolata a una tempistica precisa

In sede europea si conferma anche l’aumento del fondo Efsf anche se non sono state espresse cifre perché la dotazione dipenderà fortemente dalle condizioni di mercato e sulla reale esigenza: il fondo, secondo le dichiarazioni di Karl Regling, dovrebbe, ad ogni modo, coprire fino al 30% dei bond dei Paesi a rischio.

Insieme ai provvedimenti sulle pensioni diventa così necessario definire una serie di misure che possono favorire la competitività e lo sviluppo.

Il Fondo Monetario Internazionale ribadisce che, al momento, l’Italia non ha aperto nessuna trattativa su un possibile finanziamento.

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