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Inail, rapporto sull’Emilia Romagna

È stato presentato nei giorni scorsi il rapporto regionale 2009 sulla situazione degli infortuni sul lavoro in Emilia Romagna con uno studio sulle mappe di rischio.

I risultati esposti dall’Istituto pongono in evidenza i risultati apprezzabili; infatti, gli infortuni sul lavoro scendono del 13% passando da 123.712 a 107.564 casi: una flessione superiore non solo alla media nazionale (-9,7%), ma anche a quella del Nord-Est (-12,8%).

Alessandro Crisci, direttore regionale INAIL Emilia Romagna, ha osservato che le attività dell’Istituto sono in linea con l’impegno assunto nei confronti delle parti sociali e delle istituzioni al fine di orientare le azioni di prevenzione sul territorio.

Sul versante delle malattie professionali le denunce sono aumentate di almeno dell’11% rispetto all’analogo periodo del 2008. Le malattie professionali dell’Emilia Romagna rappresentano il 14,2% di quelle denunciate a livello nazionale e le denunce più frequenti riguardano le tendiniti, le affezioni dischi intervertebrali, la sindrome del tunnel carpale e le ipoacusie.

L’occupazione in Emilia Romagna si è chiuso con un bilancio negativo per effetto della crisi finanziaria del Paese. Secondo i dati dell’Istituto gli occupati in regione sono stimati a circa 1956000 unità, un valore dell’1,2% in meno allo stesso periodo dell’anno precedente.

I dati diffusi dall’Inail dell’Emilia Romagna hanno anche posto in evidenza il significativo calo dei morti sul lavoro: dai 117 del 2008 ai 93 del 2009, un decremento del 20,5%. Gli incidenti sui luoghi di lavoro sono stati 70, dei quali 30 su strada (questi ultimi, nel 2008, erano stati 43). Sono stati 23, invece, i casi “in itinere” (relativi al tragitto casa/lavoro e lavoro/casa: erano stati 28 nell’anno precedente).

Stesso trend positivo per gli incidenti sul lavoro che, in complesso, sono stati 22.557 (contro i 28.100 dell’anno precedente: una flessione del 19,7%, dopo un andamento di continua crescita registrato fino al 2008).

Le comunità straniere più a rischio infortunistico sono state quella marocchina,  albanese, romena e tunisina.

Il rapporto dell’Inail ha anche evidenziato le frequenze relative di infortunio; in effetti, l’analisi dell’ultimo triennio consolidato (2005-2007) fa registrare a livello regionale un calo del 2,8% delle frequenze di accadimento di infortunio contro un -3,5% a livello nazionale.

Secondo i dati Inail le province con la maggiore frequenza infortunistica sono Forlì, Ravenna e Reggio Emilia.

1 commento su “Inail, rapporto sull’Emilia Romagna”

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