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Legge 104/92, il monitoraggio per la pubblica amministrazione

Tutto parte dal Collegato lavoro; in effetti, ricordiamo che la legge 4 novembre 2010 n.183, ha dato mandato al Governo di riordinare la normativa in materia di congedi, aspettative e permessi dei dipendenti pubblici e ha imposto al governo, per mezzo del Dipartimento della Funzione Pubblica, un sistema per monitorare, articolo 24 del Collegato lavoro, e controllare il legittimo uso dei permessi e dei congedi verificando l’entità, le forme di utilizzo dei permessi e conoscendo i fruitori dei benefici previsti dalla legge 104/1992.

In effetti, per via dell’articolo 24 della legge n. 183/2010 si è provveduto a modificare le norme in materia di permessi spettanti ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato per l’assistenza alle persone disabili.

La norma impone anche l’obbligo della comunicazione, da inviare entro il 31 marzo di ogni anno da parte di tutte le Pubbliche Amministrazioni, al Dipartimento della Funzione Pubblica dei dati relativi ai permessi fruiti dai dipendenti pubblici in base alla legge n. 104/1992.

Tutti i cittadini, nel rispetto della normativa sulla privacy, possono accedere e consultare le informazioni raccolte nella banca dati che è pubblica e consultabile all’indirizzo del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione.

Non solo, i dati, che permettono tra l’altro anche di inquadrare meglio tutto il fenomeno, sono consultabili in formato aperto (OPEN DATA), con possibilità di riutilizzo da parte di professionisti, ricercatori e studiosi.

A questo proposito il Dipartimento, in merito ai dati riportati relativi al settore pubblico per l’anno 2010, ha messo in evidenza ci dati raccolti attraverso un sistema informatico di monitoraggio via web (incluso nella piattaforma PerlaPa) in accordo con quanto previsto all’art.24 della legge 183 del 4 novembre 2010.

I dati hanno messo in evidenza che su 3.311.582 dipendenti del settore pubblico quelli che hanno beneficiato della legge 104/92 sono stati 244.997, pari al 7,4% del totale.

Il costo a carico della collettività è stato quantificato pari a 725.289.450,00 euro per equivalenti 4,835,263 giornate di permesso, normalizzate sulla base della durata media della giornata lavorativa pari a 7 ore e 20 minuti.

Il costo totale è stato così quantificato considerando uno stipnedio annuo medio di un dipendente pubblico di 33.000 euro pari ad un costo giornaliero di 150,00 € su 220 giornate lavorative.

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