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Presentata dal Ministero l’indagine sulle persone senza dimora

 Lo scorso 9 ottobre è stata presentata nell’Aula magna dell’Istat a Roma l’indagine sulle persone senza dimora, realizzata nell’ambito di una convenzione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Caritas, la fioPSD – Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora – l’Istat.

Il lavoro svolto dalle associazioni permette di fare il punto della situazione su un problema fortemente sentito e pone in evidenza le cifre del fenomeno. Dall’indagine emerge che le persone senza dimora corrispondono a circa lo 0,2% della popolazione regolarmente iscritta presso i comuni considerati dall’indagine, ossia su 158 comuni le persone corrispondono a 47.648 individui.

Occorre, però, precisare che questo collettivo include individui non iscritti in anagrafe o residenti in comuni diversi da quelli dove si trovano a gravitare.

Non solo, l’incidenza sul totale dei residenti risulta più elevata nel Nord-ovest3, dove le persone senza dimora corrispondono a circa lo 0,35% della popolazione residente, seguono il Nord-est con lo 0,27%, il Centro con lo 0,20%, le Isole (0,21%) e il Sud (0,10%).

L’indagine ha permesso di fare luce sui percorsi di vita delle singole realtà facendo emergere gli eventi che hanno preceduto la loro condizione, le caratteristiche socio-demografiche, le principali fonti di sostentamento, le relazioni con gli altri, lo stato di salute, le attività lavorative e l’utilizzo dei servizi.

Secondo i dati dello studio le persone senza dimora hanno in media 42,2 anni: un terzo (31,8%) ha meno di 35 anni e solo il 5,3% ne ha più di 64. Gli stranieri sono più giovani degli italiani (36,9 anni contro 49,9 anni): quasi la metà (46,5%) ha meno di 35 anni, mentre ben il 10,9% degli italiani ha più di 64 anni.

Tra gli stranieri il 43,1% ha almeno un diploma di scuola media superiore (il 9,3% una laurea) contro il 23,1% degli italiani; tuttavia, il 6,1% degli stranieri dichiara di non saper leggere né scrivere.

Lo studio rappresenta uno dei momenti più evidenti per inquadrare il fenomeno e studiare la tipologia di servizi al fine di soddisfare questa esigenza.

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