Home » Offerte di lavoro e dichiarazione stipendio, cosa sta cambiando

Offerte di lavoro e dichiarazione stipendio, cosa sta cambiando

Nel corso dei prossimi mesi, la struttura degli annunci di lavoro potrebbe decisamente cambiare. Infatti, il nuovo testo della direttiva dell’UE che si riferisce alla trasparenza salariale porterà in dote una necessità di maggiore chiarezza in merito allo stipendio che viene proposto. Proprio per questo motivo, si potranno trovare annunci di tipologia differenti, come ad esempio “cercasi commesso per 1200 euro netti al mese”.

Questa nuova direttiva che necessita di recepimento nell’ordinamento italiano ha come obiettivo principale quello di combattere in tutti i modi possibili il gender pay gap. Con questi ultimi termini si fa riferimento alla differenza a livello di stipendio che intercorre tra gli uomini e le donne davanti alla medesima mansione.

Si tratta di una novità legislativa che, però, potrebbe cambiare notevolmente il futuro del mercato del lavoro in Italia. Al giorno d’oggi, infatti, nel mercato italiano non c’è alcun obbligo per i datori di lavoro per l’indicazione all’interno dell’annuncio di lavoro della Ral in riferimento alla posizione che è oggetto della ricerca.

Questa nuova proposta andrebbe a coinvolgere un po’ tutti i lavoratori, anche quelle categorie che di solito sono meno tutelati, come i lavoratori part time, quelli assunti con un contratto a tempo determinato oppure tutti coloro che hanno sottoscritto un contratto di lavoro oppure un rapporto di lavoro con un’agenzia interinale. Stesso discorso per chi sta effettuando un tirocinio, un lavoro a chiamata e così via.

Sono 24 i mesi che l’Italia ha a disposizione per poter provvedere al recepimento della direttiva Ue. Ora la palla passa al legislatore, che avrà il compito di individuare i termini dell’obbligo e soprattutto specificare le sanzioni che verranno stabilite per chi non si adegua alle nuove norme.

Tutti gli Stati appartenenti all’UE dovranno inevitabilmente fare la stessa cosa, individuando le misure punitive necessarie da attuare ogni qualvolta si verifica una violazione del principio legato alla parità retributiva. Si deve trattare, però, di sanzioni e ammende che devono corrispondere a tre requisiti ben precisi, ovvero l’effettività, la proporzionalità e devono essere dissuasivi. Sarà necessario anche cercare di capire meglio se ci sarà l’introduzione di tale obbligo di trasparenza già al momento dell’annuncio di lavoro, oppure se l’obbligo per il datore di lavoro sarà previsto nella comunicazione al candidato della Ral prima della fase di selezione e, di conseguenza, prima che avvenga il colloquio di lavoro. Una proposta che deve essere considerata in maniera ampia, ovvero includendo non solo la retribuzione di base, ma anche tutte le varie componenti accessorie e complementari.

Lascia un commento