Trovare lavoro in banca: missione impossibile?

 Il posto fisso, ben pagato, è un po’ il sogno di tutti, ed in particolare dei giovani. In passato, il “classico” posto di lavoro in banca ha rappresentato l’obiettivo anche per i nostri genitori, o per le nostre sorelle o fratelli maggiori, ma adesso riuscire ad occupare un posto in una filiale bancaria è diventato di sicuro più difficile per tanti fattori. I processi di informatizzazione, le fusioni bancarie e la creazione di filiali sempre più snelle, ha comportato per il sistema bancario la necessità, più che di assumere, di sfoltire il parco dipendenti magari accompagnandoli alla pensione, oppure non assumendo nessuno in sostituzione nel momento in cui qualche dipendente avesse raggiunto l’età pensionabile. Trovare lavoro in banca è quindi oramai una missione impossibile? Di certo rispetto al passato ci sono minori opportunità, ma per i giovani laureati e diplomati, magari con qualche breve esperienza nel settore assicurativo come procacciatore, o con buone conoscenze in materia di finanza e servizi bancari, non è detto che non si possa aprire qualche “porta”.

Infermiere: chi è e che cosa fa

 La professione di infermiere richiede una formazione universitaria di base grazie al Corso di Laurea in Infermieristica che dura tre anni, alla quale si accede attraverso i test a risposta multipla .

L’infermiere è responsabile dell’assistenza infermieristica e  soprattutto:

  • si prende cura del suo paziente, nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell’individuo
  • individua i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività
  • pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico
  • esegue le prescrizioni diagnostico-terapeutiche
  • può agire  sia da solo che attraverso la collaborazione con gli altri operatori sanitari
  • per l’espletamento delle funzioni si avvale, quando ciò lo richiede, del personale di supporto
  • contribuisce alla formazione del personale di supporto
  • aggiorna le proprie conoscenze attraverso la formazione permanente al fine di poter migliorare la sua competenza.

Ascoli Piceno: cercasi infermieri professionali

 Nuove Frontiere Lavoro S.p.A. – Agenzia per il Lavoro (Aut. Min. indeter. 13/I/0009873/03.01 del 12/05/2008) ricerca urgentemente: Infermieri professionali da collocare presso Struttura cliente in provincia di Ascoli Piceno.

Requisiti indispensabili:

– possesso di laurea in Scienze Infermieristiche
– iscrizione IPASVI
– disponibilità immediata

Si richiede disponibilità al lavoro su turni di mattino e pomeriggio. Si offre: ccnl cooperative sociali liv.D2. Possibilità di alloggio con contributo spese.

Università e master: accoppiata vincente per trovare lavoro

 Il titolo di studio negli anni è diventato sempre più importante non solo per far carriera, ma anche in sede di colloquio e per poter sostenere degli stage. Inoltre, quando la situazione congiunturale non è delle migliori, le aziende tendono di norma a tagliare le assunzioni programmate, ma in percentuale maggiore per la manodopera non qualificata. Di conseguenza, per “mettersi al sicuro“, al giorno d’oggi alla laurea è sempre bene “accoppiare” anche un master in modo tale da dare lustro al proprio curriculum e presentarsi ai colloqui con ottime credenziali. La laurea, associata ad un master o comunque ad un corso di specializzazione o di perfezionamento permette inoltre non solo di lavorare, ma di lavorare stabilmente riuscendo a “strappare” all’azienda che assume, con più probabilità, un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In tale direzione, non a caso, si “spingono” i dati forniti dall’Università di Macerata, dove ben sei studenti su dieci dichiarano, dopo aver conseguito un master, di essersi inseriti nel mondo del lavoro in maniera stabile.

Archivista: chi è e che cosa fa

 L’archivista svolge attività di ricerca scientifica, di studio, consulenza, ed elaborazione nel campo artistico, diplomatico, paleografico irregolare, giuridico, economico e delle scienze sociali. Cura l’inventario, la divulgazione e la valorizzazione del patrimonio documentario affidato all’archivio.

Le caratteristiche di questa figura variano soprattutto in relazione al tipo di archivio su cui opera. Gli archivi possono essere di tre tipi:

corrente: ci si riferisce  ai protocolli presenti presso la maggior parte di organizzazioni;

di deposito: contenenti documenti che abbiano un’età compresa fra i 5 e i 40 anni. In questo  arco di tempo si procede alla scelta dei materiali da conservare;
storici: contenenti il materiale documentario ritenuto meritevole di conservazione.

Lavoro occasionale: tutto in regola con i “voucher”

 Aumenta in Italia l’utilizzo dei “buoni lavoro“, detti anche “voucher“, per la regolarizzazione di prestazioni di lavoro occasionale e stagionale in settori come l’agricoltura, il turismo ed i servizi. I buoni lavoro, sperimentati in passato durante la vendemmia in agricoltura, stanno quindi attirando sempre di più l’attenzione dei datori di lavoro, i quali possono far fronte ai picchi di produzione reclutando personale utilizzando i “voucher” che tutelano il lavoratore e mettono l’imprenditore al riparo da rischi legati ad ispezioni. In passato, infatti, molto spesso l’assunzione di manodopera occasionale e stagionale per l’imprenditore poteva essere molto costosa, ragion per cui si assumeva in nero con tutti i rischi che ne conseguono per il lavoratore.

La professione dell’operatore di sportello bancario


L’operatore di  sportello bancario accoglie i clienti in banca e svolge le principali attività di cassa. La sua attività varia in  relazione alle dimensioni della filiale e al modello organizzativo della banca ed avviene in piena autonomia.

L’operatore di sportello bancario si occupa principalmente:

  • della cassa e del suo controllo amministrativo;
  • di versamenti, prelievi, operazioni di bonifico e controllo dei conti correnti;
  • dell’apertura conti correnti;
  • dell’assegnazione di carte di credito;
  • del cambio valute.

Il pizzaiolo: come è cambiata questa professione nel tempo

Per la rubrica dedicata alle professioni abbiamo deciso di capire come un mestiere antico, come quello del pizzaiolo si sia evoluto. Per farlo abbiamo rivolto alcune domande ad Umberto Bachetti responsabile della Pizza.it School e ad alcuni utenti del forum del sito pizza.it.

Quella del pizzaiolo potremmo quasi definirla una professione ever green. Come è cambiata nel corso degli anni?

Più che di cambiamento, possiamo parlare di evoluzione, di ricerca continua di tecniche e pratiche,conoscenze che vanno via via allargandosi, trasformando il pizzaiolo moderno da semplice artigiano della margherita e marinara, in qualcosa di assai più complesso.
Negli anni 60′ quando ebbe inizio l’espansione della tonda napoletana cotta in forno a legna, il pizzaiolo professionista, veniva ritenuto tale sommando poche semplici qualità: bontà del prodotto, serietà, puntualità ma sopratutto velocità.

Oggi si aggiungono a quelle virtù: affidabilità, intesa come costanza del prodotto, conoscenze teoriche sulle farine, evolute anch’esse, metodi di impasti raffinati che donano particolarità e sanno fare la differenza.
Inoltre il mercato richiede creatività riguardo ai condimenti, portando il pizzaiolo sempre più ai fornelli, manipolando materie prime che andranno ad arricchire la varietà di gusti e sapori da usare nelle più svariate combinazioni. Esistono comunque ancora, fortunatamente, pizzaioli che non si lasciano attrarre da vezzi culinari, ma badano alla sostanza mantenendo inalterata la filosofia della pizza, coltivando la fiaba del….C’era una volta, ma soprattutto del buon impasto.

Come diventare giornalista pubblicista

Per ottenere l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti e il tesserino non serve necessariamente la laurea in Scienze delle comunicazioni o in giornalismo. Per esercitare questa professione bisogna dimostrare di aver svolto in maniera continuativa un’attività pubblicistica regolarmente retribuita negli ultimi due anni, e dunque bisogna aver pubblicato tra i 60 e 70 articoli (il numero varia da regione a regione).

Nel presentare la domanda occorre allegare un attestato del direttore della testata, le copie dei compensi percepiti e le fotocopie dei giornali o dei periodici contenenti gli scritti firmati. La prova del rapporto di lavoro richiesta dall’Ordine consiste normalmente nell’esibire la copia delle ritenute d’acconto versate dal giornale al collaboratore per le sue prestazioni. Per diventare pubblicisti occorre inoltre, oltre a quanto già previsto, l’obbligo di  frequenza a corsi di preparazione che precedono un mini esame e ciò perché nel frattempo è stato riconosciuto ai pubblicisti il diritto ad assumere la direzione responsabile di una testata, e a far parte integrante del lavoro redazionale.