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La situazione sulla previdenza complementare

È finito il 2010 ed è il momento di fare il punto della situazione sulla  previdenza complementare in Italia e lo facciamo riferendoci ai dati del 2009; in effetti, è ancora troppo presto per fare delle analisi sull’anno appena concluso.

La Convip rileva che nel 2009 al rallentamento nelle adesioni si è associato un  incremento di iscritti che non hanno effettuato alcun versamento contributivo: si  tratta di 700mila unità, concentrate soprattutto nel lavoro autonomo.

Nel 2009 circa 23mila lavoratori (circa un terzo del totale) hanno aderito ai fondi negoziali attraverso il meccanismo del tacito assenso.

Il tasso di adesione (rapporto tra iscritti e occupati) tra i lavoratori dipendenti si  attesta a fine 2009 sul 26,9%. La distribuzione per età degli iscritti in raffronto con quella dell’occupazione nazionale evidenzia una minore partecipazione dei giovani: la fascia di età più rappresentata è quella tra i 35 e i 54 anni.

Secondo le valutazioni della Convip, il patrimonio dei fondi negoziali a fine 2009 ha toccato i 19 miliardi di euro (su un totale generale di 73), di cui 2,7 provenienti dal Tfr (5,1 mld nell’insieme della previdenza complementare), mentre il rendimento dei fondi pensione di nuova istituzione è stato nel 2009 dell’8,5% (2,0% il tasso di rivalutazione del Tfr).

Convip, al fine di incentivare il ricorso alla previdenza integrativa, ritiene che si debba intervenire sulla riduzione dei rischi a carico degli iscritti, soprattutto se si è prossimi alla pensione.

Non solo, occorre anche semplificare l’impianto dei trattamenti fiscali, che si sono stratificati nel tempo, allineando gli oneri fiscali che gravano sulla previdenza complementare ai valori e ai criteri prevalenti in altri paesi.

L’analisi ha anche posto in evidenza la distribuzione del patrimonio dei fondi pensione negoziali (a fine 2009) che risulta essere così composto: 3,8% depositi; 60,9% titoli di Stato; 10,9% altri titoli di debito; 18,3% titoli di capitale; 4,8% in Oicr (organismi di investimento collettivo del risparmio,ovvero fondi comuni e Sicav); 1,3% altre attività e passività.

Nei prossimi mesi la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, ovvero la  Convip,  presenterà il quadro quantitativo della realtà dei Fondi pensione relativo all’anno 2010 allo scopo di offrire tutti gli elementi utili per evidenziare i principali e più recenti problemi di un settore di forte rilevanza sociale.

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