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Lavoro: Giovani non più disposti a tutto, campagna Cgil

 Si chiama “Giovani non+ disposti a tutto“, ed è una campagna lanciata dalla CGIL, ed in particolare dai giovani del Sindacato, per trasformare la rabbia dei giovani in azione e cose molto concrete. In particolare, secondo quanto riporta il sito Internet legato all’iniziativa, www.nonpiu.it, “Giovani non+ disposti a tutto” è nata come una provocazione anonima; ma adesso non lo è più in quanto l’iniziativa si è trasformata in tutto e per tutto in una denuncia attraverso la quale verrà dato un nome alle cose. D’altronde i giovani quando cercano lavoro nel nostro Paese, e gli ultimi dati Istat lo dimostrano, sono soggetti spesso ad umiliazioni e sfruttamento che poi altrettanto spesso si trasformano in frustrazione ed in rabbia; ragion per cui è necessario che i giovani costruiscano qualcosa, che “Giovani non+ disposti a tutto” faccia rete per farsi sentire e per avviare quello che il sito della campagna definisce come un vero e proprio punto di partenza per un progetto che è non solo di azione, ma anche di cambiamento.

Con la campagna i giovani chiedono rispetto, ma anche pieni diritti per quel che riguarda i diritti sul lavoro e l’autonomia dalla famiglia. Per i giovani della Cgil il nostro Paese è oramai bloccato, incapace di scommettere ed investire sul talento e sull’innovazione così come lo dimostra la cosiddetta “fuga dei cervelli“. Per uscire da questa grave situazione i giovani chiedono di tassare l’accumulazione di ricchezza parassitaria, che deriva dalla rendita infruttifera per lo sviluppo, quella che infatti lo frena.

Tassando le rendite si può tornare ad investire nel nostro Paese, secondo i giovani della Cgil, in ricerca, in innovazione e nella cosiddetta “green economy” al fine di creare nuova occupazione. In altre parole, l’Italia deve tornare a puntare sul “sistema conoscenza“, e quindi sulla scuola e sull’università senza tralasciare il potenziamento dei centri per l’impiego e adottare scelte che permettano di combattere una precarietà oramai diffusa su tutto il territorio nazionale.

1 commento su “Lavoro: Giovani non più disposti a tutto, campagna Cgil”

  1. E non dimentichiamo la categoria più assurda di disoccupati che esista in Italia… quella dei vincitori ed idonei di pubblico concorso! Attualmente, secondo la CGIL, sono circa in 100mila in tutta Italia. Una cifra destinata a crescere se consideriamo che le amministrazioni continuano a bandire concorsi ma poi non procedono alle assunzioni. Un vincitore di concorso rischia di rimanere a casa anche per 6-7 anni prima di riuscire a firmare il tanto agognato contratto di lavoro…

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