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La riforma del mercato del lavoro, il nodo degli ammortizzatori sociali

 Continua il confronto del governo con le parti sociali per trovare un accordo per riformare il nostro sistema di tutele sociali cercando di mettere a punto un nuovo equilibrio sulle voci di spesa. Infatti, tutti i componenti torneranno a riunirsi questa settimana per trovare circa due miliardi di euro tanto che il Ministero guidato da Elsa Fornero stanno cercando di intervenire sulla spending review portata avanti dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, per tagliare gli sprechi nelle spese ed il riordino delle agevolazioni fiscali e contributive sul quale è al lavoro il ministero dell’Economia.

Si tratta di risorse aggiuntive che potrebbero essere utilizzate per potenziare l’indennità di disoccupazione, che nell’ipotizzato nuovo sistema di ammortizzatori sociali dovrebbe diventare unica, accorpando tutte le fattispecie oggi previste, sostituendo anche la mobilità. Mentre i fondi destinati alla cassa integrazione potrebbero essere accresciuti con l’estensione della contribuzione a carico delle piccole e medie imprese.

Ad ogni modo, lo stesso ministro Fornero potrebbe fornire maggiori dettagli sul nuovo sistema di tutele nei prossimi giorni: dall’ampliamento della platea dei potenziali beneficiari alle nuove politiche attive con la flessibilità in entrata fino ad affrontare anche la flessibilità in uscita e dei licenziamenti con la disciplina dell’articolo 18.

A questo riguardo il segretario generale della CISL, Raffaele Bonanni, ha precisato che

C’è un momento di riflessione e la cosa di per sè non è negativa perchè permette a qualcuno di schiarirsi le idee, l’accordo va fatto in modo equilibrato e molto presto. Lo spread come scende può risalire perchè dipende dalle condizioni di salute dell’economia per questo chiediamo che ci sia un vero e proprio patto trasparente nel Paese, tra forze sociali, politiche, imprese e Governo, perchè su tre o quattro questioni fondamentali della nostra vita comunitaria bisogna decidere e tirare dritti.

Certamente, con l’obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2013 con la recessione in atto diventa pressoché difficile reperire risorse per trovare un nuovo equilibrio sociale e il nuovo welfare non può solo tradursi in un taglio indiscriminato di tutele perché diventa indispensabile trovare le risorse necessarie attraverso una seria politica fiscale con una riduzione dei veri sprechi per il Paese.

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