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Unione Europea e Ministero del Lavoro, investire nell’istruzione e attenzione all’apprendistato

Non c’è vero progresso sociale senza una politica dell’istruzione e per sancire questo principio il Parlamento dell’Unione Europea ha deciso di intervenire in modo diretto sul bilancio dell’Unione approvando una proposta di aumento delle risorse per la finanziaria UE 2012 pari a circa il 5% rispetto al bilancio dell’anno precedente.

Formazione e lavoro: due temi che non possono non andare di pari passo tanto che il governo italiano ha deciso di mettere a punto la riforma dell’apprendistato definendo alcuni principi di base, mentre per l’Unione Europea è necessario confermare la volontà di investire a sostegno dell’istruzione, dell’inclusione sociale, della riduzione della povertà e per lo sviluppo di una società basata sulla conoscenza tanto che alcuni parlamentari hanno chiesto precisi impegni di bilancio al Consiglio raccomandandolo di non fare del bilancio senza reali esigenze: un bilancio che si assesta su una cifra di 147 miliardi di euro per gli stanziamenti di impegno e di 132 miliardi per i pagamenti.

Intanto il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, allo scopo di chiarire i termini sul nuovo apprendistato e sulle nuove politiche di incentivazione al lavoro giovanile, ha deciso di proseguire sulla via del confronto fissando per il prossimo 22 giugno un nuovo incontro con le parti sociali.

Sul tavolo c’è la proposta del governo sul nuovo Testo Unico sull’apprendistato inteso come strumento prioritario di accesso al lavoro stabile attraverso una piano di formazione e di al fine di potenziare la crescita professionali e dell’impresa.

Se il parlamento europeo vede nell’istruzione un valore da mantenere e rafforzare anche in una situazione di crisi come quella attuale, la via italiana prevede la possibilità di  utilizzare il Fondo Interprofessionale del terziario italiano che ha ultimamente approvato i piani formativi chiudendo per il 2011 il processo di valutazione dei progetti per una spesa complessiva di oltre 100 milioni di euro.

Per il nostro Paese è un intervento importante orientato alla valorizzazione del capitale umano attraverso un sistema di formazione mirato tenendo conto delle esigenze produttive.

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