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I risultati dell’attività di vigilanza del Ministero del Lavoro

Sono stati presentati, nel corso della conferenza stampa tenuta presso la sede Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di Via Veneto, i risultati dell’attività di vigilanza svolta dalle strutture ispettive del Ministero e degli enti previdenziali riferita all’anno 2011 e il documento di programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2012.

Nel corso dell’anno scorso sono state impegnate 3.300 unità e 423 militari dell’Arma dei Carabinieri per controllare e verificare oltre 150mila aziende: dai controlli effettuati il 61% risulta irregolare.

I dati raccolti mettono in evidenza l’importante impatto avuto sulla gestione dell’attività ispettiva dalle novità introdotte dalla Legge 183/2010 (cd. Collegato Lavoro), sia per quanto riguarda una più puntuale individuazione dei fenomeni di irregolarità sostanziale sia in relazione alla modifica delle modalità operative del procedimento di ispezione.

Nel corso degli accessi sono stati individuati circa 278 mila lavoratori irregolari, a testimonianza di una buona incisività dell’azione di controllo, considerato anche che il numero delle verifiche è leggermente diminuito rispetto all’anno precedente (circa il 7%). Il numero dei controlli è stato pari a n. 148.553; questo risultato risponde al raggiungimento degli obiettivi programmati per l’anno 2011 (n. 144.252). Al riguardo, si registra peraltro un incremento pari al + 3% rispetto a quanto previsto nel Documento di programmazione, con cui vengono annualmente fornite le direttive per la vigilanza e fissati gli obiettivi dell’attività ispettiva.

Si segnala, in particolare, il notevole incremento di ispezioni effettuate rispetto a quelle inizialmente programmate nelle seguenti Regioni: Campania (+ 12%), Liguria ( + 10%), Toscana (+ 10%), Puglia (+ 6%), Marche (+ 6%), Abruzzo (+ 5,6%) mentre si ravvisa una flessione in Sardegna (- 9%) ed in Veneto ( – 7%). In base al documento presentato si evidenzia un quadro con un elevato tasso di irregolarità, in quanto ben un’azienda su due è stata trovata in una situazione di irregolarità (le ispezioni in cui sono stati contestati illeciti sono pari a n. 73.789 che rappresentano, infatti, il 50% degli accessi effettuati).  In merito ai profili relativi ai lavoratori identificati, l’indagine pone in evidenza che sono state verificate complessivamente 429.712 posizioni lavorative e tale dato mostra come l’azione ispettiva si sia incentrata prevalentemente su aziende di dimensioni medio – piccole, al fine di privilegiare il contrasto del lavoro totalmente sommerso.

Per quanto attiene ai lavoratori irregolari, questi ultimi ammontano a 164.473 unità con una percentuale di incremento rispetto all’anno precedente, pari al 4,38% rispetto all’anno precedente e rappresentano circa il 38% delle posizioni lavorative complessivamente esaminate.

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