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Decreto milleproroghe 2012 pensioni scuola

 Il decreto milleproroghe 2012 ha apportato numerose novità nel mondo del lavoro e delle pensioni. Cerchiamo quindi di comprendere quali sono le principali variazioni in essere grazie al provvedimento dell’esecutivo.

Tra le righe del decreto milleproroghe 2012 troviamo innanzitutto la conferma dell’assenza del preventivato incremento dei contributi previdenziali degli autonomi: l’apprezzamento delle aliquote è stato evitato grazie a un rincaro del prezzo dei pacchetti delle sigarette, che ha potuto così controbilanciare i maggiori oneri derivanti dall’eliminazione di quanto invece precedentemente auspicato in materia di aumento delle percentuali contributive.

Ancora, è presente l’assenza di penalizzazione per i lavoratori precoci, coloro che potranno lasciare il proprio posto di lavoro con 42 anni di anzianità prima di compiere i 62 anni di età anagrafica. Sempre sul fronte lavoro e pensioni, agli esodati (cioè, coloro che hanno accettato incentivi economici dall’azienda in difficoltà, e si sono licenziati con la possibilità di andare in pensione nel biennio successivo, e che a causa della riforma Fornero hanno visto sparire tale eventualità) non verrà applicato il nuovo regime, con invariabilità di quanto precedente auspicato.

Sempre grazie al decreto milleproroghe 2012, vengono prorogati al 31 dicembre i termini per gli ammortizzatori sociali dei lavoratori a progetto, e nella stessa data i termini entro i quali le pubbliche amministrazioni potranno assumere personale a tempo indeterminato.

Compare inoltre la soppressione della sanatoria sulle affissioni di manifesti abusivi da parte dei partiti politici, il differimento dell’esecuzione degli sfratti riguardanti particolari categorie disagiate al 31 dicembre 2012, e la chiusura delle liti con il fisco con somme ridotte fino al 31 marzo 2012. Prorogate fino al 2013, infine, le agevolazioni per le spedizioni effettuate dalle imprese editrici di quotidiani, di periodici e di libri, mentre è prorogato al 2015 il termine per gli sconti fiscali per incentivare il rientro in Italia di cittadini dell’Ue che hanno studiato o lavorano all’estero.

21 commenti su “Decreto milleproroghe 2012 pensioni scuola”

  1. Alla cortese attenzione della redazione e del PD, IDV
    sono un lavoratore del comparto scuola con 40 anni di contributi e compirò 60 anni il 24 dicembre del 2012. Praticamente
    quota “100” secondo la penultima riforma, quota ambita di rispettabile e onorevole traguardo. Con la nuova riforma previdenziale (fatta alla velocità della luce), sono costretto a cestinare il decreto in uscita ricevuto dall’ufficio scolastico provinciale. Dovrò aspettare tre lunghi anni per liberare un posto di lavoro a causa di una ingiusta e brutale manovra che ha massacrato, ulteriormente, sia il comparto scuola che diverse altre categorie di lavoratori, escludendo dai tagli i privilegiati dalle pensioni d’oro, i professionisti dalle esagerate parcelle, i soliti evasori e gli intoccabili… Se mi consentite, desidero manifestare un certo disappunto; il nostro segretario Bersani, insieme a Casini e Alfano sono stati convocati preventivamente da Monti e informati sui particolari e sulle misure che sarebbero state prese in tema previdenziale. Il PD avrebbe dovuto fare resistenza in quella occasione, tutelando i lavoratori che sostiene di rappresentare. Era doveroso avviare una certa flessibilità in uscita, rispettando i diritti acquisiti per quanti avevano raggiunto il meritato traguardo e che avevano posto fiducia e speranza nel partito. Purtroppo sono state deluse le aspettative, specialmente per il comparto scuola, con docenti in età avanzata rispetto ad altri colleghi Europei e i nati del ’52 come il sottoscritto. Sono stato confortato dalle dichiarazioni di E. Letta che, più volte, ha dichiarato, ai giornalisti e in alcune trasmissioni televisive, che non sarebbero state accettate misure che avrebbero portato all’aumento dell’età pensionabile, indicando i grandi patrimoni , i tagli alla politica, l’evasione fiscale, la riduzione delle spese militari e altre strade corrette per raccogliere i fondi necessari per combattere la crisi. Prima di Natale 2011 anche il PD ha appoggiato la manovra, vanificando i propositi e i progetti di vita di molti cittadini. Anche Prodi, nel periodo del suo mandato, promise di dare ai docenti e personale ATA una maggiore dignità e adeguati stipendi, oggi considerati troppo bassi perfino dalla Fornero. In quell’occasione il sottoscritto ha ricevuto solo ¼ degli arretrati spettanti, pagando come al solito le anomalie di un sistema iniquo.
    Né il precedente governo, tantomeno questo, sono in grado di far pagare il prezzo della crisi in proporzione alla ricchezza. Adesso che il grosso del
    “malloppo” è stato trovato dalle tasche altrui, la casta, i ricchi, le assicurazioni e la finanza gioiscono; il pericolo è passato.
    I loro interessi sono salvi.
    La scuola ha subito tagli forsennati, tagli selvaggi, blocco dei contratti di lavoro e retribuzione per parecchi anni e blocco degli scatti di anzianità. Che cosa aspetta il ministro dell’economia a ripristinare gli scatti,
    visto che i risparmi sono già stati accantonati attraverso il dimensionamento e la razionalizzazione? Tali fondi erano già stati accantonati durante il periodo del governo Berlusconi; mi auguro non ci sia una ulteriore discriminazione rispetto agli altri colleghi che hanno già avuto gli scatti alla scadenza programmata. Niente scippi!
    Apprezzo lo sforzo per la battaglia di equità costituzionale dell’onorevole Manuela Ghizzoni, per aver dato l’ultima speranza ai lavoratori del comparto scuola, per aver presentato l’emendamento affinchè possa essere riconosciuto il sacrosanto diritto ad andare in pensione il primo settembre 2012. Mi auguro che il Pd dimostri , sul filo del rasoio, di saper difendere i diritti del personale scolastico, spesso ignorati. Basta volerlo. Mi appello alla coerenza dell’onorevole Di Pietro. Non si chiedono agevolazioni, ma rispetto per l’equità sbandierata a parole, rispetto per i diritti acquisiti di una classe che ha pagato a caro prezzo, senza aver contratto alcun debito e lavorando per una vita a prezzi stracciati. E per l’eventuale ricerca di risorse, c’è anche il tesoretto da 719 milioni di euro che Camera e Senato non vogliono toccare; basterebbe solo meno della settima parte per far fronte ad una emergenza serie e dovuta (notizie acquisite grazie a G. M. Stella e S. Rizzo che hanno riportato un dettagliato articolo sul corriere della sera). Per concludere ritengo che l’eventuale mancata proroga al 31 agosto 2012, coincidente con l’unica finestra d’uscita per il comparto scuola, come è sempre stato, sarà una cocente delusione per tutti. In tal caso sono estremamente convinto che, alle prossime elezioni, ci saranno grandi sorprese e l’esercito della scuola
    farà sentire il suo peso. Ringrazio per lo spazio e invito insegnanti e personale della scuola a tenerci pronti per una classe action dall’esito certo ( a nostro favore) con richiesta di alti risarcimenti.Colgo l’occasione per inviare cordiali saluti e comunicare che per noi la fase “uno” non è ancora conclusa. Fino ad oggi siamo già più di 1000 persone disponibili ad un ricorso collettivo, nel caso il PD … non riuscisse ad ottenere concreti risultati.
    Cordiali saluti
    Tindaro

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  2. Ciao Tindaro, parole sacrosante le tue. Io sono del 10 gennaio 1952 con quota addirittura 97 al 31.08.2012, ma per questi 10 giorni vorrebbero farmi fare 6 anni in più, ma aspetta… dopo le lacrime agli occhi che tutti abbiamo visto sono graziata di 2 anni e quindi se rimarrà la scadenza del 31.12.2011 ne dovrò fare SOLAMENTE altri 4. Sembra di parlare di noccioline per scimmie invece che della vita delle persone!!! ME LO RICORDERO’ SICURAMENTE ANCH’IO ALLE PROSSIME ELEZIONI e sicuramente pronta a fare qualsiasi tipo di ricorso collettivo che la legge ci permetta.
    Saluti a tutti
    Patrizia

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  3. Anche io sono nata nel 1952. A marzo raggiungo 40 anni di contributi, pertanto QUOTA 100 prima del 31 agosto 2012. Penso che potrebbe bastare!!! Mi auguro che i politici che ci rappresentano riescano a raggiungere risultati concreti, non solo parole.

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  4. Salve, finalmente ho trovato qualcuno con cui condividere questa sacrosanta battaglia. Io sono nato nel ’56, a marzo compirò 56 anni e tutti dicono che sono troppo piccolo per andare in pensione. Ma i “tutti” che poi si meravigliano quando dico che ho 40 anni di lavoro (a luglio) non relazionano i 40 anni e le legittime aspettative con la pesantezza di aver cominciato a lavorare a 15 anni, a fare il militare (servire, allora, obbligatoriamente lo Stato) per 2 anni, dai 16 ai 18. Posso vantare il diritto di essere stanco, di asserire di aver esaurito la carica emotiva che ti spinge ad alzarti dal letto la mattina, di non essere obbligato a perdere la dignità professionale perchè non ci stai più con la testa, non riesci più a rispondere ai 10, 20, o 50 quesiti diversi che ti pongono ogni giorno; perchè già da tempo aspetti e sogni questo traguardo, perchè hai già organizzato da tempo la tua vita (anche economicamente) in funzione di questa legittima aspettativa.
    Sono ben determinato a dare una svolta anche ai miei 38 anni di adesione ad un partito che non rappresenta quasi più nessuno e vive perchè vivono ancora gli idealisti delle generazioni vicine alla mia.

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  5. Salve,io ho gli stessi requisiti di Bruna.Nata nel 1952 ,quaranta anni di servizio a Marzo.POTREBBE BASTARE CARI POLITICI PRONTI A SCARICARE SULLE SPALLE DEI LAVORATORI,SPECIE DELLA MARTORIATA SCUOLA UNA SITUAZIONE NON CREATA DA NOI .SONO PRONTA AD UN RICORSO COLLETTIVO CONTRO UNA LEGGE TANTO,TANTO,MORTIFICANTE,ED INIQUA.ALLE VOTAZIONI CI VEDREMO!UNIAMOCI CARI COLLEGHI DEL1952!

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  6. Salve,

    classe 1952; 38 anni di contributi nel giugno c.a., dopo aver girato mezza Italia.

    Sono disponibilissima al ricorso collettivo. Mi dovete dire solo come e quando.

    Facciamo sentire il nostro peso.

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  7. Il ricorso è d’obbligo, perché la manovra Monti sulle pensioni, che sposta il “traguardo” a chi lo sta tagliando, come noi insegnanti del ’52, è un palese “furto di stato”. Se l’anno scorso con 59 anni + 39 di contributi, non ho potuto chiedere il pensionamento perché non avevo 60 anni, quest’anno, che faccio 60 anni + 40 anni di contribuiti, non “mi si può” cambiare le regole, altrimenti io lavoratore non ho più certezze sul diritto e sulla possibilità di andare in pensione.
    Sono molto deluso dal PD, che certe storture non doveva permetterle. Pagano sempre i più deboli…E’ questa la manovra equa (?????) di Monti?
    Mi associo ad un ricorso collettivo.

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  8. La Commissione Affari Costituzionali e Bilancio non approva l’emendamento che avrebbe permesso al personale sella Scuola di lasciare il servizio facendo valere i contributi fino al 31 agosto 2012, cioè di andare in pensione col sistema pre-Fornero. La Scuola esce ancora una volta penalizzata e deformata dalle decisioni prese dal Parlamento in questi ultimi anni.
    LA CASTA non si smentisce. I PARTITI NON ESISTONO PIU’!

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  9. Gentili colleghi Enzo, Patrizia, Bruna, Cettina, Carlo, Antonia , Michelina, Corrado, Teresa, Enzo e tutti i vostri amici coinvolti dalla brutale e ingiusta manovra previdenziale di questo governo e partiti che lo hanno appoggiato, tenetevi pronti per la battaglia legale che ci prepariamo a sostenere. Se può essere d’aiuto, sul sito dell’onorevole Manuela Ghizzoni si stanno raccogliendo le adesioni per la class action. Non dobbiamo demordere perché” la fase uno”, per noi, non è ancora conclusa.
    Cordiali saluti a tutti e, ricordatevi che il PDL, la lega e parte del centro non hanno votato l’emendamento per la nostra categoria. Pensate che la lega era paladina delle pensioni, il 14 di febbraio ha votato contro, dimostrando incoerenza e menefreghismo. Pagheranno alle prossime elezioni
    Tindaro

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  10. MI sembra che il problema stia nel fatto che sia la Fornero che Monti trattano le persone come delle cacche e che i privilegi le riservino solo per i loro compari. Comunque deve essere risolto un problema di equità: che questi due saputelli ed i loro compari spieghino perchè un lavoratore della scuola debba anadre in pensione solo al primo settembre e non quando matura la sua età contributiva.
    In tutti i posti di lavoro si va in pensione quando si matura il diritto e , se necessario viene assunto un sostituto.
    Mi sembra una “stronzata” sig.ra( si fa per dire) Fornero costringere solo un tipo di lavoratori ad uscire dal lavoro con una sola finestra, anche se sono del raparto scuola!

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  11. A TINDARO
    Grazie per le informazioni, ma ti pregherei di indicarmi i passaggi per sottoscrivere la class action; sul sito di Manuela Ghizzoni trovo una lista di iscritti ma non dove iscriversi. Sarà colpa della febbre o della lentezza del collegamento….. ancora grazie

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  12. A Carlo , ai colleghi e alla redazione che ci ospita

    per aderire al ricorso collettivo ci sono diverse strade. C’è anche il sito dell’onorevole Manuela Ghizzoni che, dopo aver presentato l’emendamento per il comparto scuola, ci ospita e ci fornisce utili consigli. Nel sito ci sono i blog di tanti nostri colleghi avviliti e sdegnati come il sottoscritto, per l’azione del PDL, parte del centro e della lega che hanno votato contro l’emendamento che ci avrebbe permesso di andare in pensione al 1° di settembre del 2012, coincidente con l’unica finestra d’uscita. E si tratta di un grosso errore, voluto o non voluto, ma sicuramente per fare cassa in modo subdolo.
    La lega che, fino a ieri, aveva difeso le pensioni si dimostra incoerente e in malafede, dimenticando il ruolo che ricopre e calpestando, come altri, i diritti della nostra categoria con l’arroganza che accompagna le loro azioni. Non perderemo l’occasione di mandare a casa buona parte di questi ingordi bacchettoni che hanno contribuito, ulteriormente, ad aumentare il debito dell’Italia I dati sono consultabili dalle statistiche pubblicate sui siti e dalle informazioni acquisite attraverso i quotidiani. Non andare a votare è sbagliato, l’occasione che si presenterà sarà ghiotta, il numero dei lavoratori della scuola sarà significativo in una consultazione elettorale.
    Nelle ultime 24 ore la lega ha votato a favore di alcuni loro iscritti per il mantenimento della doppia carica, quella DI SINDACO E QUELLA DI PARLAMENTARE, IN UN MOMENTO IN CUI GLI ALTRI TIRANO LA CINGHIA per far quadrare i conti, o hanno perso il lavoro disperati o non sanno cosa acquistare per raggiungere la seconda settimana del mese, la terza e la quarta a dieta… Non riesco a trovare l’aggettivo appropriato per qualificarli, vi prego aiutatemi!
    Nel 1998 eravamo indebitati all’inverosimile e, senza vergogna, abbiamo rifilato a Bruxelles 87 personaggi strapieni di privilegi e con la pretesa di essere gli eurodeputati più pagati d’Europa.
    Ora lo capite perché gli eurodeputati italiani vengono chiamati FAT CAT ( GATTI RIPIENI ). Ma hanno fatto anche di peggio! Una televisione inglese ha filmato di nascosto alcuni eurodeputati italiani che andavano a Bruxelles, firmavano, intascavano le 500.000 di diaria e scappavano.
    OGGI, la situazione è mutata; non solo gli europarlamentari ma anche i parlamentari hanno, scandalosamente, gli stipendi più alti d’Europa e senza alcun merito. Infatti, non esiste nessuna categoria al mondo dove si va in parlamento il martedì e si torna a casa il giovedì della stessa settimana ( con documentazione videografica di una rete TV italiana). Non è che per caso, in mezzo a tutti quei ” benefit”, c’è anche un lauto riconoscimento per lo stress subito dall’impegnativo lavoro settimanale? Non mi meraviglierei.
    In mezzo a questa catena di ingiustizie , di volgare e sfrenato egoismo, mi conforta una sola cosa: la STORIA cancellerà buona parte di certe abominevoli nefandezze.

    Per entrare nel sito dell’onorevole Manuela Ghizzoni, digitare:
    Quota 96 Manuela Ghizzoni- All’interno del sito leggere i blog dei colleghi e,per partecipare al ricorso, lasciare il vostro indirizzo di posta elettronica preceduto dal simbolo cancelletto
    E’ sufficiente scrivere “Aderisco alla class action”- La lista, probabilmente è curata da un responsabile (ipotisi) – forse per la privacy
    Colgo l’occasione per ricordare a tutti i colleghi di mandare lettere ai quotidiani, ai siti su internet e, soprattutto ai parlamentari. Non importa se vi fanno schifo! Facciamo sentire la nostra voce, sommergiamoli di mail, noi siamo i lavoratori della conoscenza. Rispondetemi se
    condividete . Cordialmente Tindaro

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  13. mi associo alla protesta di tutti i colleghi “fregati” dalle lacrime della Fornero. Il provvedimento di riforma oltre a essere ingiusto, per i lavoratori della scuola è anche illegittimo! L’emendamento per spostare la maturazione dei requisiti fino al 31 agosto 2012 è sacrosanto. Se il PD e le forze di centro non sono capaci di ottenere nemmeno questo risultato, allora vuol dire che ci troviamo di fronte a tecnocrati non autorevoli ma forse autoritari? Allora meglio andare alle elezioni e chiedere ai partiti di pronunciarsi su questi argomenti! C’è un ulteriore problema: quando entreranno i giovani precari nella scuola?……….mai!
    Aderisco alla class action!!………..a proposito sono di maggio 1952!

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  14. Sono nata il 3 gennaio 51, ho 29 anni di servizio pertanto non raggiungerò mai i 40 e per soli tre giorni non posso andare in pensione a 60 anni ma devo aspettare altri cinque anni! Non ho parole, se il sindacato non fa nulla questa volta …..

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  15. E’ indubbiamente demoralizzante non avere persone che sostengano la nostra posizione perchè chi è sazio non pensa a chi dopo anni di sacrifici è riuscito a raggiungere la pensione ,ma se la vede fuggire dalle mani depredata, non abbiamo interlocutori siamo solo noi a combattere contro un’ingiustizia che non ha precedenti. Sono nata l’11 marzo del 52 ed ho 37 anni di servizio scolastico

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  16. Gentili colleghi,
    l’emendamento del Pd al decreto Milleproroghe per inserire, per il solo comparto scuola, uno slittamento al 31 agosto 2012 del termine per la maturazione dei requisiti per il pensionamento con le norme previgenti alla riforma Fornero, non è passato sia per l’ostruzione della lega che per mancanza di fondi (bugie ). Premetto che la la manovra previdenziale si è rivelata ingiusta, brutale e scriteriata, fatta alla “velocità della luce”.e, dal momento che non è un mio problema reperire i fondi sottratti al comparto scuola ( chi sbaglia, paga), voglio sprecare una parte del mio tempo libero per dare indicazioni precise ai tecnici ben pagati e , spesso, smemorati.I fondi ci sono, eccome! Non si vogliono utilizzare perchè intaccano gli interessi dei politici. Quest’anno, mentre veniva deciso di rimandare di due anni il pagamento delle liquidazioni ai dipendenti pubblici, Montecitorio ha approvato il bilancio dando alle spese correnti una limatina dello 0,71%, Palazzo Madama dello 0,34%. Praticamente nulla, una ulteriore presa in giro, visto che i beni culturali sono stati tagliati del 50,5%, il Fondo nazionale per le politiche sociali del 91%( dal 2009 al 2012), il Fondo contributi affitti per le famiglie povere del 74% ( dal 2010 al 2011). Contemporaneamente, Il Parlamento vedeva crescere ulteriormente” i propri tesoretti”. Che sono due. Il primo si chiama “Fondo di solidarietà” che ha lo scopo di provvedere alla liquidazione dei parlamentari, esiste solo a Montecitorio e non a Palazzo Madama, fu creato nel 1994 e, secondo fonti attendibili, l’indennità viene pagata con denari pubblici; inoltre, il Fondo ha raggiunto le abnormi proporzioni attuali grazie ai contributi versati negli anni passati non personalmente dagli onorevoli, ma dalla Camera. Nel periodo compreso tra il 1995 e il 2000, l’amministrazione di Montecitorio ha versato nel Fondo destinato alle liquidazioni dei parlamentari più di 175 miliardi di vecchie lire, corrispondenti a 118 milioni e mezzo di euro attuali. Il secondo “tesoretto” è costituito dal fondo cassa iniziale, corrispondente alla somma di tutti gli avanzi di bilancio realizzati negli anni. E visto che i preventivi di Camera e Senato sono sempre un po’ “ gonfiati”, nel senso che quando al 31 dicembre vengono tirate le somme si scopre che il denaro a disposizione non è stato speso proprio tutto Resta sempre qualcosina in banca. E anno dopo anno questi valenti risparmiatori hanno accumulato la bella cifra di 719 milioni di euro. Almeno al “Fondo di solidarietà”dovrebbero essere applicate le regole in vigore per tutte le aziende con più di 50 dipendenti. Per le quali la legge stabilisce che il Tfr dei dipendenti non investito in fondi pensione sia obbligatoriamente trasferito all’INPS. E dall’istituto di previdenza alla tesoreria.Praticamente la buonuscita per gli ingordi bacchettoni è spudoratamente esagerata come i loro immeritati stipendi. Basterebbe la settima parte di questo “tesoretto” per sanare l’ingiustizia del comparto scuola. I dati sono stati reperiti grazie all’articolo di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. Riduzione spese militari, evasioni fiscali, tasse sui grandi patrimoni per reperire altri fondie e utilizzarli per sanare un’ingiustizia palese nei nostri confronti, non gliene frega niente a nessuno. A questo punto di grande confusione, con le circolari ministeriali che sembrano in contraddizione, dovremmo fare una grande manifestazione con il necessario appoggio della CGIL e degli altri sindacati per dimostrare che, per il comparto scuola, la fase uno non è per niente finita. Non siamo rassegnati, investiamo le nostre energie per una forma di lotta giustificata e detestiamo chi si è vantato in Europa di aver fatto una manovra previdenziale capestro, senza che nessuno avesse opposto alcuna resistenza, se non solo con tre ore di sciopero . Chiedo gentilmente ai bravi colleghi di Roma di attivarsi con il sindacato per una manifestazione collettiva dove parteciperemo numerosi con autobus organizzati da tutta Italia.. Altrimenti non otterremo nulla. Non sottovaluterei la proposta dello sciopero bianco, coinvolgendo i colleghi di ogni singolo istituto ad una assistenza garantita agli alunni delle scuole inferiori, alternando lezioni a sciopero bianco Le trattenute in busta paga sono limitate ma il progetto porterà risultati significativi in poco tempo. Per quanto riguarda il ricorso, visto che le situazioni personali di tanti colleghi sono diverse ( ci sono quelli che usufruiscono della legge 104, gli inabili o quelli che vanno in pensione fra un anno o due) , ognuno di loro ha il diritto di fare le proprie valutazioni, anche in relazione ai lunghi tempi di attesa delle sentenze. Il PD non vuole staccare la spina al governo Monti e rischierà una grossa catastrofe elettorale, perchè sta sottovalutando i docenti, i pensionati, i giovani delusi da questa interminabile attesa per avere un lavoro a prezzi stracciati. Io posso coordinare i colleghi del ’52 della zona sud della Lombardia, organizzare pulmann, coinvolgere i sindacati di zona. Per me,bisogna agire in fretta e non puntare solo al ricorso!!! Saluti a tutti.Tindaro

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