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Stipendio bloccato al dipendente statale

 La bozza predisposta dagli esperti del Governo Monti sembra pronta e già, da più parti, arrivano le prime pesanti critiche visto che i dipendenti pubblici saranno particolarmente penalizzati con questi nuovi provvedimenti: si va dalla riduzione dei permessi sindacali fino alle ferie obbligatorie in alcuni periodi dell’anno passando per una riduzione dei contributi al Fondo Sanitario nazionale, aspetto che però coinvolge tutti i cittadini.

In realtà, a perderci saranno tutti visto che l’eventuale taglio del contributo dello Stato al Fondo Sanitario provocherà un aumento dei ticket regionali e, quindi, ad una maggiore partecipazione alla spesa da parte di tutti i lavoratori.

In effetti, il Governo Monti pensa di ridurre le assuzioni nella pubblica amministrazione del 20% nel triennio 2012-2014, del 50% nel 2015 e per arrivare alla loro totalità nel 2016 insieme alla sospensione dei concorsi per le fasce dirigenziali anche se non oltre il 31 dicembre 2015.

Non solo, non stanno bene nemmeno quelli già assunti che dovranno rinunciare, dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, agli aumenti contrattuali insieme all’introduzione di un blocco: lo stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del 2011. Il sindacato, poi, non sorride visto che dovranno rinunciare ai permessi sindacali; infatti, dal primo gennaio 2013 questi particolari permessi saranno ridotti del 10%.

Altre novità in arrivo anche per i buoni pasto o sulle ferie obbligate. In questo caso il dipendente dovrà restare a casa durante la settimana di ferragosto e durante la pausa natalizia con la conseguente chiusura degli uffici pubblici, mentre il buono pasto non potrà superare la quota dei sette euro.

Non è possibile, poi, chiedere la monetizzazione delle ferie, riposi o permessi non usufruiti con la sua estensione anche per i dipendenti posti in mobilità o in pensionamento o,anche, quando decidono di lasciare il lavoro a seguito di dimissioni volontarie. In caso contrario, saranno perseguiti disciplinarmente il dirigente responsabile con il contestuale recupero degli importi corrisposti.

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