
G.R., una bancaria trevigiana di 33 anni ha criticato la sua azienda su FB ed è stata licenziata; la giovane donna aveva pensato di affidare al più famoso dei social newtork una riflessione non immaginando però chi avrebbe potuto leggere tale sfofo. La 33enne aveva scritto, come riportato da Repubblica.it
“Ha un nome la patologia di certi uomini, responsabili della selezione del personale, che fanno colloqui solo a ragazzine di diciannove anni con il fisico da modella e gli occhioni da cerbiatta?”
Ed ha poi rincarato la dose scrivendo un altro status:
“Gli uomini sono fatti così: se sei bella per loro sei bravissima, hai valore e sei piena di meriti. Punto. E poi stiamo qui a parlare di donne e meritocrazia. Ma dai!!! Le donne dovrebbero mandare a f… il mondo maschile e il politically correct e prendersi quello che spetta loro. Altro che storie. Se le donne oggi fossero al mio posto a vedere e sentire quello che vedo/sento io forse aprirebbero gli occhi…”
Sono online le istruzioni Inps per il versamento del contributo sui licenziamenti introdotto dalla Riforma del Lavoro e dalla Legge di Stabilità (comma 250, legge n. 228/2012.): è un contributo pari al 41% del massimale mensile di ASPI dovuto dalle imprese per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negli ultimi 3 anni.
Le imprese hanno l’obbligo di inviare entro il 31 marzo al Ministero del Lavoro gli elenchi dei lavoratori messi in mobilità nel 2013 in base ad accordi governativi stipulati entro il 31 dicembre 2011, ma che hanno cessato di lavorare dopo il 4 dicembre 2011 e raggiungono i requisiti per il pensionamento entro la fine della mobilità. Già pronto il modello da utilizzare.
La recente riforma del lavoro, meglio conosciuta come riforma Fornero, ha modificato radicalmente il tema del
È licenziabile il lavoratore negligente? La risposta è senz’altro affermativa a patto che la sua negligenza, che devo però essere dimostrata, non deve essere episodica ma essere continuativa nel tempo.
La Riforma del Lavoro ha introdotto notevoli cambiamenti in materia di licenziamento nelle sue diverse motivazioni e definizioni: dal giustificato motivo, che a sua volta può essere oggettivo o soggettivo, al licenziamento individuale a quello collettivo, dal risarcimento al reintegro. In sintesi, una varietà di voci nuove qualcuna delle quali conduce anche al contenzioso.
A seguito dell’incontro tra le rappresentanti sindacali e le Regioni, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha stabilito di rifinanziare il fondo dedicato agli
Non è possibile licenziare un dipendente in presenza di assenza ingiustificata purché questa sia di breve durata e non se ne ravvisi un inadempimento di grave entità.
L’
La Federalberghi ha sollevato, di fronte al Ministero del Lavoro, un quesito in merito alla corretta interpretazione della disposizione normativa ex art. 55, D.L.vo n. 151/2001, concernente la disciplina delle dimissioni volontarie presentate dalla
Il
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 28 del 2 febbraio 2013 il Decreto 4 dicembre 2012 con l’individuazione dei parametri oggettivi per l’autorizzazione della
La conciliazione obbligatoria influisce sul rapporto di lavoro in base al risultato finale. Gli effetti possono essere diversi perché diverse possono essere le motivazioni del fallimento del tentativo di conciliazione: dalla mancanza di un accordo finale, ad esempio, all’assenza di una delle due parti al tentativo di conciliazione o perché la convocazione da parte della Dtl non è arrivata nei termini stabiliti.
Il Ministero del Lavoro, con una nuova circolare, fornisce chiarimenti sulla conciliazione obbligatoria delle controversie di lavoro, in particolare in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. E spiega quali aziende possano essere interessate oltre alle modalità di applicazione della nuova procedura secondo le nuove regole sul licenziamento introdotte dalla Riforma del Lavoro.