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Governo Monti, pronta la lista dei sottosegretari

Mario Monti ha finalmente definito la lista dei sottosegretari e viceministri tanto che, rispetto al precedente governo, il numero complessivo diminuisce da 40 a 25: l’esecutivo di Mario Monti è pronto così per definire la sua ricetta al Paese anche se Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, grida allo scandalo: D’Andrea, ai rapporti con il Parlamento, è un politico. Maurizio Gasparri ha così dichiarato e riportato dall’Ansa

L’ostinazione con cui lui stesso o chi per lui ha voluto l’inserimento nel Governo dell’onorevole D’Andrea non giova alla reputazione dell’esecutivo. Avevamo chiesto che non ci fossero esponenti di diretta emanazione politica e D’Andrea lo è. Ci attendiamo da lui e dal Governo un gesto di coerenza, proprio per semplificare i rapporti con il Parlamento. Non c’e’ nessuna valutazione negativa su una persona che conosco e rispetto, ma sono meravigliato perché si è violato un principio a cui tutti ci eravamo pubblicamente richiamati. Meglio cancellare subito questo equivoco

Politico o non politico è necessario iniziare da subito l’esame dei provvedimenti per evitare di fare la fine del Portogallo dove, secondo le osservazioni dell’ufficio internazionale della Cisl, si stanno varando misure indecenti contro i lavoratori chieste dalla BCE, FMI e Unione Europea. Infatti, il Portogallo è da tempo in una strettoia finanziaria simile a quella greca e l’unica ricetta pensata è contro i diritti e i pensionati, ossia quelli che hanno già dato troppo, in una serie di misure per la riduzione dei salari e degli assegni pensionistici.

Non solo, i provvedimenti che intende varare il governo portoghese devono incidere sulla riduzione delle indennità di licenziamento senza giusta causa con l’aumento dell’orario settimanale di lavoro a 42,5 ore senza aumento di salario, oltre alla cancellazione di una parte delle ferie e festività pagate.

Le decisioni del governo intendono anche favorire la privatizzazione del settore pubblico con licenziamento di una parte dei lavoratori e l’aumento delle tasse sui redditi da lavoro e dell’Iva sui beni di prima necessità con nuovi tagli nelle spese sociali dello Stato (sanità, scuola, trasporti pubblici).

Gianni Aliotti dell’Ufficio Internazionale della FIM-Cisl sulle pagine di Conquiste del Lavoro ha severamente condannato la voracità dei mercati finanziari che in Portogallo, come in Grecia, si stanno sacrificando il buon senso e l’intelligenza, ripercorrendo i dogmi imposti al popolo argentino nel 2000-2001 dal Fondo Monetario Internazionale.

Per questa ragione diventa necessario che in Portogallo e in tutta Europa i debiti sovrani siano rinegoziati con le istituzioni bancarie creditrici e che si adottino misure immediate per porre un freno alle speculazioni finanziarie.

Questo conferma ancora una volta che è indispensabile attivarsi per suggerire le misure finanziarie ed economiche per favorire la crescita e lo sviluppo, l’unico modo per uscire dalla crisi.

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