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Trasferimenti per lavoro, le cause scatenanti nel 2025

Oggi è utile concentrarsi sui trasferimenti per lavoro. Un nuovo sondaggio indetto da Indeed sul mondo del lavoro ha evidenziato come l’aumento di stipendio sia ciò che spinge diversi lavoratori a trasferirsi. Il problema principale è legato proprio allo stipendio percepito nel nostro Paese, con il 45% degli intervistati che ritiene di essere sottopagato.

trasferimenti per lavoro

Cosa troviamo dietro i trasferimenti per lavoro

C’è la grande voglia, da parte soprattutto dei più giovani, di essere indipendenti dalle proprie famiglie, ma a quanto pare con il loro stipendio base risulta essere complicato raggiungere tale obiettivo. Dietro deve esserci sempre l’aiuto da parte della famiglia e chiaramente ad un certo punto diventa una situazione insostenibile. Il sondaggio risulta essere molto chiaro sotto questo aspetto, infatti c’è una quota molto alta di persone intervistate che parla di aiuto da parte della famiglia per riuscire a far quadrare i conti.

Questo perché il 62% del proprio stipendio risulta essere necessario per le spese considerate essenziali e quindi per arrivare a fine mese si punta sull’aiuto della famiglia, come riporta Il Sole 24 Ore. Nella fascia tra 18 e 24 anni questa percentuale sale fino al 58%, mentre con l’avanzare dell’età scende decisamente: è il 33% nella fascia 35-44 anni e il 28% fino a 55 anni. Il costo della vita risulta essere sempre più elevato ed inevitabilmente il supporto della famiglia di origine diventa importante per molti giovani.

Praticamente la metà degli intervistati si ritiene sottopagata, con uno stipendio non adeguato per affrontare le spese quotidiane. Da qui emerge quell’esigenza di cambiare lavoro, ma principalmente di trasferirsi per ottenere una retribuzione migliore. Sempre più giovani decidono di trasferirsi all’estero per riuscire a far quadrare i conti, ma soprattutto liberarsi dalla dipendenza dalla propria famiglia.

Da questo sondaggio è emerso anche che il 41% si dichiara pronto a dare le dimissioni se non otterrà un aumento nel breve periodo e in molti per un lavoro e uno stipendio migliori sono disposti a trasferirsi. Il 58% degli intervistati si sposterebbe in Italia, mentre il 44% anche all’estero. Chiaramente sono di più i giovani a volersi spostare.

Nella fascia di età tra 25 e 34 anni sono il 66% coloro che sono disposti a trasferirsi in un altro luogo in Italia, mentre nella fascia tra i 18-24 anni c’è la percentuale più alta di lavoratori disposti a spostarsi all’estero che raggiunge addirittura il 61%. Questo fa capire come le aziende italiane rischino sempre più di attrarre giovani talentuosi, bisogna quindi pensare a rendere gli stipendi più adeguati al costo della vita nel nostro Paese.

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