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Voucher lavoro occasionale, funzionamento e di cosa si tratta

. Per chi non lo sapesse, si tratta di una forma di pagamento alternativa che ha ad oggetto il lavoro occasionale accessorio oppure può essere impiegato per delle prestazioni di natura saltuaria. Quelli che vengono chiamati buoni lavoro, quindi, possono essere usati in un gran numero di settori, anche in determinate amministrazioni pubbliche. Ci sono dei voucher particolari per il settore dell’agricoltura, così come altri settori, come ad esempio per chi lavora presso fiere ed eventi, ma anche strutture termali e parchi divertimento.

I voucher lavoro vengono utilizzati da parte dei datori di lavoro con l’intento di provvedere al pagamento di prestazioni di lavoro che hanno il carattere dell’accessorietà e dell’occasionalità. Si tratta di prestazioni che devono essere effettuate esternamente rispetto a un tradizionale contratto di lavoro, in maniera non certo regolare, ma invece sporadica.

Hanno avuto una nascita normativa con la Legge Biagi nel 2003, mentre poi nel 2017 il Governo Gentiloni li aveva tolti di mezzo. È stata la legge di Bilancio del 2023 a riportarli in vita, una scelta che ha poi trovato conferma anche nella legge di Bilancio del 2024. Complessivamente, ora i datori di lavoro hanno la possibilità di ottenere delle prestazioni di lavoro occasione in due differenti modalità d’uso.

Si tratta, in primo luogo, del libretto famiglia, la cui gestione compete all’INPS. In questo caso non ci sono modifiche in confronto agli ultimi anni. L’unica novità è rappresentata dall’opportunità per le famiglie di provvedere all’acquisto di tale libretto sia sul portale dell’INPS, oppure anche negli uffici postali, oltre che nelle rivendite di generi di monopolio, come ad esempio presso le tabaccherie.

Altrimenti, l’altra modalità è rappresentata dal contratto di prestazione occasionale, che ha dei voucher lavoro specifici, con la necessità di rispettare dei tetti economici e dimensionali ben precisi. A partire dal gennaio dello scorso anno, i voucher funzionano esattamente come una sorta di contratto telematico di prestazione occasionale. I limiti economici sono stati ritoccati, dal momento che si parte da una cifra intorno ai 2500 euro e si può arrivare fino al tetto dei 15 mila euro. In altri casi più specifici, si può arrivare fino al massimo a 10 mila euro. Il limite dimensionale è stato oggetto di una novità: non si potrà più impiegare il sistema dei voucher da parte di quei datori di lavoro che hanno più di 10 lavoratori dipendenti subordinati a tempo indeterminato.

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