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Voucher maternità: contributo baby-sitting o asilo

 In base al comma 24 dell’art.4 della Riforma del lavoro, alla lettera b, al termine della maternità e in alternativa al congedo parentale, la madre lavoratrice può scegliere, per gli undici mesi successivi, un voucher maternità per il servizio di baby-sitting oppure un contributo per mandare il figlio all’asilo pubblico o un asilo privato accreditato.

La lavoratrice madre può, quindi, sostituire il congedo con un voucher maternità di 300 euro al mese, per un massimo di sei mesi, per pagare la baby sitter o l’asilo: da tener presente che, per ogni mese di contributo, perde un mese di congedo parentale. La richiesta può essere presentata anche dalla lavoratrice che abbia già usufruito in parte del congedo parentale.

Il contributo baby-sitting verrà erogato mediante buoni lavoro (art. 72 Dlgs 276/2003); quello per l’asilo sarà pagato direttamente alla struttura prescelta, previa esibizione della documentazione che attesti l’effettiva fruizione del servizio.

La lavoratrice madre, per fruire del voucher baby sitting o del contributo asilo, deve presentare una domanda mediante i canali telematici INPS e specificare l’opzione scelta e di quante mensilità intenda usufruire, tenendo presente la conseguente riduzione delle relative mensilità di congedo parentale.

L’Inps provvederà, mediante bandi nazionali, a comunicare le scadenze per la presentazione delle domande per la fruizione del voucher maternità, che saranno fissate per ciascuna annualità dal 2013 al 2015. Vi possono partecipare le mamme lavoratrici con figli già nati oppure con la data presunta del parto entro quattro mesi dalla scadenza del bando.

Quest’agevolazione per la lavoratrice madre è finanziata con 20 milioni di euro all’anno: l’Inps ammetterà le richiedenti compilando specifiche graduatorie, sulla base delle risorse disponibili e in base alla dichiarazione Isee (indicatore della situazione economica equivalente), dando priorità ai nuclei familiari con ISEE di valore inferiore e secondo l’ordine di presentazione, a parità di ISEE.

L’Inps pubblica le graduatorie entro 15 giorni dalla scadenza del bando. Entro i successivi 15 giorni, le lavoratrici inserite in graduatoria che hanno scelto il contributo per baby-sitting possono recarsi nelle sedi INPS per ricevere i voucher. L’Inps comunicherà tutte le istruzioni, complete dell’indicazione delle strutture per l’infanzia (asili) che aderiscono alla sperimentazione.

Sono escluse dal voucher maternità le lavoratrici madri esentate dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati (se l’esenzione arriva dopo l’ammissione al contributo, quest’ultimo decade, senza obbligo di restituzione delle somme già percepite) e quelle che usufruiscono dei benefici previsti dal Fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità istituito con l‘art.19, comma 3, del dl 223/2006 convertito dalla legge 248/2006.

NOTE
*Le lavoratrici iscritte alla gestione separata hanno diritto al voucher maternità fino ad un massimo di tre mesi.
*Le lavoratrici part-time usufruiscono dei benefici in misura proporzionata all’orario.

APPROFONDIMENTI
*Buoni voucher Inps alla madre lavoratrice per pagamento baby sitter
*Diritti della madre lavoratrice, permessi giornalieri per allattamento
*L’indennità di maternità se scade il contratto

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