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CISL, in ricordo di Giulio Pastore

 La Cisl, il secondo maggiore sindacato italiano, vuole ricordare il suo fondatore e lo fa con un convegno in occasione del 60° anniversario della sua fondazione avvenuta il 30 aprile 1950.

Giulio Pastore, il protagonista del sindacalismo democratico, il 30 aprile del 1950 decise di dare vita alla Confederazione Italiana Sindacati lavoratori, la CISL.

Infatti, al Teatro Adriano di Roma, la  Lcgil (Libera confederazione generale italiana dei lavoratori, la Fil (Federazione italiana del lavoro) e la Ufail (Unione federazioni autonome italiane lavoratori) si sciolgono per dar vita ad una nuova pagina del sindacalismo italiano.

Giulio Pastore è stato il primo segretario generale della CISL che, in una prima fase, diede vita alla Libera CGIL.

L’idea di Pastore e di tanti altri era quella di aprire una nuova pagina del sindacalismo italiano dando vita ad un movimento sindacale unitario e autonomo dalla politica, finalizzato a tutelare il rispetto e la dignità della persona umana come condizione di vera giustizia sociale e a difendere il diritto al lavoro, alla garanzia e alla stabilità dell’occupazione.

La CISL si richiama e si ispira, nella sua azione, ad una concezione che, mentre vede la personalità umana svolgersi attraverso l’appartenenza ad una serie organica di comunità sociali, al rispetto delle esigenze della persona debbano ordinarsi la società e lo stato.

Pastore ha speso gran parte della sua vita per affermare la dignità di ciascun lavoratore e il suo ruolo, come elemento attivo, di un tessuto economico-sociale. In sostanza è stato uno degli artefici di quei temi che verranno realizzati compiutamente nello Statuto dei Lavoratori.

Giulio Pastore nasce a Genova nel 1902 ma è vercellese di adozione, e segnerà profondamente la storia della Cisl e dell’intero movimento sindacale italiano.

Pastore nel 1952 scriverà che

Come l’educazione alla libertà si realizza nella pratica della libertà così anche l’educazione alle responsabilità economiche si realizza nella pratica della partecipazione alle responsabilità economiche. Solo in questo modo, l’educazione dei cittadini lavoratori, che è il fondamento concettuale e storico della parola medesima di ‘democrazia’, trova il suo senso e la sua possibilità di affermazione.

CISL, in ricordo di Giulio Pastore

La Cisl, il secondo maggiore sindacato italiano, vuole ricordare il suo fondatore e lo fa con un convegno in occasione del 60° anniversario della sua fondazione avvenuta il 30 aprile 1950.

Giulio Pastore, il protagonista del sindacalismo democratico, il 30 aprile 1950 decise di dare vita alla Confederazione Italiana Sindacati lavoratori, la CISL. Infatti, al Teatro Adriano di Roma, la Lcgil (Libera confederazione generale italiana dei lavoratori, la Fil (Federazione italiana del lavoro) e la Ufail (Unione federazioni autonome italiane lavoratori) si sciolgono per dar vita ad una nuova pagina del sindacalismo italiano.

È chiaro che non fu solo opera di Pastore la fondazione della nuova organizzazione sindacale, ma ne è stato il primo segretario generale del “sindacato nuovo” (ruolo che ricoprirà fino al 1958 quando gli subentrerà Bruno Storti).

L’idea di Pastore e di tanti altri era quella di aprire una nuova pagina del sindacalismo italiano dando vita ad un movimento sindacale unitario e autonomo dalla politica, finalizzato a tutelare il rispetto e la dignità della persona umana come condizione di vera giustizia sociale e a difendere il diritto al lavoro, alla garanzia e alla stabilità dell’occupazione.

L’articolo 2 dello statuto

Giulio Pastore nasce a Genova nel 1902 ma è vercellese di adozione, Pastore segnerà profondamente la storia della Cisl e dell’intero movimento sindacale italiano.

“Come l’educazione alla libertà si realizza nella pratica della libertà – scriverà Pastore nel 1952 – così anche l’educazione alle responsabilità economiche si realizza nella pratica della partecipazione alle responsabilità economiche. Solo in questo modo, l’educazione dei cittadini lavoratori, che è il fondamento concettuale e storico della parola medesima di ‘democrazia’, trova il suo senso e la sua possibilità di affermazione”.

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