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Come diventare start-upper

Le start up sono piccole e giovani aziende ma con un grande potenziale di innovazione. Si chiamano così tutte le imprese che hanno appena iniziato a svilupparsi ma promettono di poter fare meglio e prima delle altre, anticipando servizi e bisogni del mercato. Per coloro che hanno una grande carica alternativa, e spirito imprenditoriale da vendere, le start up sono la soluzione ideale per mettersi in proprio e incubare un’idea innovativa sul nascere. 

Queste piccole aziende sono gestite da un gruppo di fondatori o da un unico imprenditore e vendono un prodotto innovativo che ancora non è presente sul mercato. Possono ricevere anche importanti sovvenzioni o ricevere finanziamenti per le nuove tecnologie, la giovane imprenditoria o le pari opportunità. Il gestore di una start up è lo start-upper.

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Le spese delle start up, all’inizio piuttosto ingenti, prima dell’entrata nella fase di commercializzazione di un prodotto, possono essere ammortizzate in diversi modi, come ad esempio i tradizionali prestiti per le piccole imprese da parte di banche o istituti di credito della zona, o le sponsorizzazioni e le sovvenzioni provenienti da organizzazioni non profit.

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Ma come si fa a intraprendere la carriera dello start-upper? Quali requisiti personali si dovrebbe possedere e quali percorsi di formazione scegliere per poter intraprendere questo lavoro? Ecco alcune indicazioni in merito raccolte in questa piccola guida per futuri imprenditori.

Come diventare start-upper

Per poter diventare uno start-upper bisognerà in primo luogo possedere un grande spirito di iniziativa, tanta determinazione, delle idee ad alto potenziale innovativo e doti manageriali. Per poter sviluppare la propria impresa nei primi tempi sarà quindi necessario affidarsi ad una sorta di incubatore di impresa, una specie di tutor che aiuta le aziende appena nate a svilupparsi. Gli incubatori possono essere anche realtà di tipo regionale a volte, che offrono condizioni agevolate.

Gli incubatori in genere richiedono una piccola percentuale sui profitto o una piccola quota dell’azienda stessa. Altri finanziamenti possono invece essere trovati dai venture capitalist, imprenditori della finanza pronti a finanziare le idee più innovative e remunerative che hanno la capacità di saper scovare un affare anche a chilometri di distanza. Anche i finanziatori di questo tipo richiedono poi una percentuale sui profitti per poter rientrare delle spese.

Una start up può sicuramente beneficiare dalla presenza di alcuni soci. I soci però devono essere scelti senza alcun vincolo o pressione esterna, in modo da poter rendere il massimo. Devono essere persone altrettanto convinte del progetto e non essere scelte sulla base di legami di sangue o parentela. Dovranno condividere con voi oneri e onori o essere pronti a farlo e affrontare tutte le sfide che la concorrenza potrà porre sul cammino.

In seguito si dovrà scegliere la forma giuridica da dare alla azienda appena nata, cosa che comporta anche un’attenta valutazione dei rischi. la grande distinzione sta soprattutto tra le società di persone e le società di capitale. Nelle prime i soci rispondono alle perdite con il proprio patrimonio, nelle seconde no, ma la tassazione in queste ultime è sicuramente più elevata.

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